CAPO D’ORLANDO – La netta vittoria – quella con maggiore scarto in Serie A, come ripete il presidente Enzo Sindoni – viene accolta quasi con “tranquillità” da un per nulla esaltato Gennaro Di Carlo. Che si toglie un sassolino dalla scarpa. «Dieci mesi fa – esordisce in sala stampa il tecnico paladino – nella mia seconda partita da capo allenatore all’Orlandina, perdemmo di brutto a Cantù e ci definirono una “banda”. Da allora ci siamo salvati in anticipo, e con la vittoria di stasera stiamo costruendo una gran bella realtà, davanti a una società blasonata e giocando a pallacanestro con sei persone in doppia cifra, 26 assist, 125 di valutazione. Avevo chiesto alla squadra di curare la difesa che era il fondamentale che più ci era mancato ultimamente e lo ha fatto. Dedico questa vittoria ai nostri tre giocatori infortunati, Nicevic, Perl e Berzins, vicini a questo meraviglioso gruppo al quale voglio bene e da dove traspare energia, positività, compattezza. Non vedo l’ora di arrivare a martedì per riprendere gli allenamenti». «Sono qui da tre anni – continua il coach – e realmente per la prima volta abbiamo messo in mostra qualità di singoli e di squadra, e abbiamo disputato una grande partita. Della gara di Trento sono ancora un po’ rammaricato, ma ho chiaro da dove siamo partiti e a dove si può arrivare e sto pensando, mattone dopo mattone, a come costruire questo palazzo. Nella pre-season abbiamo messo le basi, dobbiamo continuare a crescere, il cammino è ancora lungo e alla squadra chiederò di continuare lavorando forte come stiamo facendo. In settimana ci siamo allenati in pochi, e saltando una seduta per il problema della condensa sul parquet». Ieri sera si è vista una squadra irrefrenabile, una “macchina umana”. «Il nostro preparatore Salvatore Poma – dice ancora Di Carlo – è straordinario. Abbiamo cambiato delle pedine, eravamo in sette e abbiamo corso per 40′. Avete visto Iannuzzi che prende palla e schiaccia? A settembre non era così».
Obiettivi da conquistare con le vittorie casalinghe. «L’energia del Pala Fantozzi è straordinaria, non possiamo permettere a nessuno di vincere qui a mani basse». Chiaramente deluso il “totem” Rimas Kurtinaitis. «Complimenti a Capo d’Orlando – ha detto il coach di Cantù – che è stata eccezionale mentre noi siamo stati terribili, e non abbiamo mai raggiunto il livello dell’avversario. Un problema anche mentale, visto che qualcuno di noi ha pensato di venire a giocare diversamente in casa dell’Orlandina».