Giuseppe Lazzaro – Gazzetta del Sud
La gioia per la netta vittoria conseguita contro Cantù dall’Orlandina è stata offuscata, ieri mattina, quando si è appresa la notizia della scomparsa di Salvatore Brogna, uno degli alfieri in maglia biancazzurra negli anni ’80. Una scomparsa che ha rattristato tutti, all’indomani di una giornata storica per la formazione paladina. Il +43 riportato contro Cantù è, infatti, lo scarto massimo che l’Orlandina ha inflitto agli avversari nei sei anni di Serie A e al contempo rappresenta lo svantaggio più netto subito, nella sua fulgida storia, dalla Pallacanestro Cantù. «Li abbiamo inchiodati con una grande difesa ed una pallacanestro anche bella da vedersi, i ragazzi sono stati eccezionali». Questo il commento del primo assistente, Flavio Fioretti, ex di turno e canturino purosangue, che poi svela un retroscena. «C’era il patron Gerasimenko, sono andato a salutarlo, era pietrificato e non ha detto una parola». Una bella soddisfazione per una domenica di grande festa: nei vari ritrovi i tifosi hanno esultato e, nel locale di cui è proprietario l’assessore-tifoso Rosario Milone, la squadra, lì tutta a cena, è stata accolta dall’amministratore almegafono: «Tutti in piedi, è arrivata l’Orlandina, il nostro grande orgoglio». Trai più gettonati il compassato Dominique Archie, autore di una prestazione sontuosa. «La chiave – dice l’ala grande statunitense – è stata l’intensità in difesa. Abbiamo giocato duro, in modo incredibile. Dobbiamo continuare così con la stessa concentrazione di domenica sera. I tifosi di Capo d’Orlando sono incredibili, non ho mai vissuto un’atmosfera simile in nessun altro Paese». Intanto, anche se ancora è presto per abbozzare tabelle, l’Orlandina ha chiuso il ciclo di ferro (cinque partite inizialmente giudicate impossibili da qualcuno) con un buon bilancio: due vittorie e tre sconfitte. E la classifica comincia a sorridere: in questo momento i paladini, all’ottavo posto, giocherebbero i playoff. Oggi si riprende a lavorare in vista della prossima gara, la trasferta a Montichiari, contro la matricola Brescia, in programma sabato sera in anticipo. La larga vittoria contro Cantù è arrivata con appena sette disponibili e le rotazioni limitate. Considerando che Berzins ha chiuso anzitempo la sua sfortunata stagione, Nicevic è ancora alle prese con l’infiammazione al tendine d’Achille e Perl sarà valutato oggi per una distorsione che lo potrebbe tenere fuori dal parquet per qualche settimana, ecco ribollire il mercato. Serve un esterno e il primo nome in Usta resta quello di Kyle Weaver, guardia-ala di 30 anni di 191 centimetri. Una lunga carriera quella sua con tanta D-League, la lega di sviluppo della Nba ed esperienze europee in Belgio, Germania, quindi altrove in Israele, Cina, un breve passaggio in Nba con Utah Jazz (5 partite, 28 punti totali nel 2011) e Italia dove è stato a Napoli (2013/2014) in Dna Gold (giocò contro l’Orlandina di Pozzecco) e, nella scorsa stagione, protagonista a Roseto in A2 con 14.3 punti di media in regular season. L’eventuale firma di Weaver colmerebbe il tetto dei tre extracomunitari e sarebbe il terzo americano con Diener e Archie. Ma l’Orlandina segue anche Jeff Viggiano, guardia-ala che non trova spazio a Venezia.