Francesco Cammuca – LiveSicilia
CAPO D’ORLANDO (MESSINA) – Un sabato sera senza febbre, ma che ha portato ancora una volta al delirio un intero paese. Capo d’Orlando ha esultato per un’altra impresa della Betaland, che in condizioni a dir poco rimaneggiate, per non dire di assoluta emergenza, ha espugnato il parquet del PalaGeorge, battendo la Germani Basket e portando altri due punti al proprio forziere, che dovrà contenerne ancora qualcuno prima di perseguire l’obiettivo della salvezza, anticipata il più possibile. Strepitosa la conclusione della serata per i ragazzi guidati da Gennaro Di Carlo, il quale ha dovuto fare i conti con l’ennesima defezione last minute di questa stagione maledetta, almeno sul piano fisico: dopo che Fitipaldo, Nicevic e Delas erano stati costretti ad alzare bandiera bianca nell’immediata vigilia del match di Venezia, e dopo che Perl ha dovuto saltare il match interno contro Cantù, è stato Drake Diener a dare una brutta notizia al suo coach, dichiarandosi indisponibile per un problema muscolare.
Ma con una Betaland Capo d’Orlando così, niente sembra davvero impossibile. Anche perchè i sette eroi del PalaGeorge hanno tirato fuori gli attributi sui due lati del campo, tirando con precisione chirurgica soprattutto da tre punti (14/27 con i piedi dietro l’arco) e alzando l’intensità della propria difesa in alcuni possessi divenuti fondamentali, come l’ultimo dei tempi regolamentari e quello che ha chiuso l’overtime con una palla recuperata da Archie. L’accento va posto ancora una volta sulla prestazione mostruosa – non certo la prima – di Brunito Fitipaldo. Se il playmaker uruguaiano aveva fatto balzare i tifosi dell’Orlandina dalle gradinate del PalaFantozzi dieci giorni fa, quando i paladini sconfissero nettamente Cantù, la prova del numero 6 biancoblu in terra lombarda è stata stratosferica. 33 punti con 10/14 dal campo e 6/8 da tre punti, 10 assist, 9 falli subiti e 44 di valutazione. Cifre che lo rendono il miglior giocatore del sesto turno di serie A in ben tre voci, ovvero punti, assist e valutazione.
Ma la serata magica di Capo d’Orlando diventa anche storica, se valutiamo quando è accaduto 3 minuti e 46 secondi dopo l’inizio del secondo quarto. Fitipaldo approfitta del blocco di Delas su Bushati per andare in penetrazione, mentre un’altra maglia biancoblu si libera sull’angolo destro. Lo scarico è perfetto, lo è anche la coordinazione del tiratore, non può che venire fuori una tripla, quella del 30-33. A metterla a segno è Giorgio Galipò. Talento classe 1999, nato a Capo d’Orlando, e di Capo d’Orlando difende i colori fin dai primissimi gradi del minibasket. È la stella della Nuova Agatirno, squadra che milita in serie C Silver, e all’occorrenza viene schierato per far tirare il fiato ai propri compagni in questa sua prima stagione vera e propria tra i “grandi”, dopo essere andato in panchina per qualche gara della scorsa stagione. Nella sua faccia si vede la sfrontatezza di chi vuole andare lontano, nelle sue mani c’era tutta la spinta di un intero popolo che lo ha aiutato a mettere a segno quella tripla. Primi punti in serie A per un figlio di Capo d’Orlando, tre punti pesantissimi nell’economia di una partita vinta in barba alla sfortuna e alle assenze. Il basket siciliano potrebbe aver messo finalmente in mostra una vera e propria stella.