Alessandro Botta – La Provincia
CREMONA. «A Capo d’Orlando dobbiamo fare una partita intelligente. Il nostro momento di fiducia non è ottimale, ma credo molto nelle persone che compongono questa squadra. Abbiamo bisogno di ‘strappare un biglietto’ per far sì che tutti i nostri sforzi abbiano un riscontro» . A presentare la sfida di domani contro la Betaland è direttamente coach Cesare Pancotto che in conferenza stampa analizza passato, presente e futuro della sua Vanoli. «Andiamo a Capo d’Orlando -prosegue l’allenatore di Porto San Giorgio -, con la consapevolezza del momento che stiamo vivendo. Un momento difficile, ma non impossibile, che mai vorremmo avuto avere ma che nello sport può capitare. Dobbiamo tirar fuori tutto quello che abbiamo fatto fino ad oggi».
IL PROSSIMO AVVERSARIO. «Sono la squadra del momento: vengono da tre successi in quattro partite, due dei quali consecutivi. Tirano benissimo da due e da tre. Fitipaldo è l’uomo chiave, ma non è l’unico, ci sono sempre Diener, Archie e tanti altri ottimi giocatori. Hanno trovato le gerarchie di gioco e hanno fiducia. La nostra mission sarà quella di provare ad abbassare le loro percentuali, il numero dei possessi e di conseguenza i punti segnati. Per quanto riguarda l’attacco, servirà avere equilibrio tra gioco interno e gioco perimetrale e dobbiamo riuscire a fare quattro periodi con la stessa intensità e la stessa voglia di lottare. Al PalaFantozzi mi aspetto un pubblico caldo, ma corretto».
LA CHIAVE TATTICA. I siciliani sono quarti per punti segnati (81 di media), assist (18.3) e palle recuperate (8.3).I numeri della Betaland raccontano di un inizio di stagione caratterizzato dal successo sfiorato all’esordio con Milano, alle vittorie con Torino, Cantù e Brescia. Una formazione solida, che sopratutto tra le mura amiche può essere insidiosa. «Dobbiamo dare una risposta di squadra per impatto e continuità sulla partita. Ma fondamentale sarà anche il lavoro individuale: lavorare bene singolarmente significa evitare rotazioni, aspetto in cui loro sono bravi nel cercare il giocatore libero per il tiro da tre ». LA CRESCITA DI BILIGHA. «Paul è una pedina importante del mosaico che stiamo costruendo. Il salto di qualità è stato anche psicologico e in questo è sempre stato aiutato dal lavoro che fa la squadra».
IL MOMENTO BIANCOBLU «Non dobbiamo pensare a quello che abbiamo fatto, ma dobbiamo concentrarci su quello che possiamo e dobbiamo fare. Essere intelligenti e credere nel nostro momento di crescita: sono questi gli obiettivi da perseguire. Siamo un gruppo che sta lavorando seguendo una direzione. Vogliamo cambiare inerzia».