Giuseppe Lazzaro – Gazzetta del Sud
CAPO D’ORLANDO. Massima concentrazione, consapevoli delle difficoltà. Non si culla l’Orlandina, che attende la visita di Cremona domani sera, a fronte del differente periodo attraversato dalle due rivali. E su questo punto ha lavorato in settimana Gennaro Di Carlo. «Cremona mi ricorda noi due anni fa ad Avellino – attacca il coach paladino ieri nella consueta conferenza pre-gara alla sala “Daniele Di Noto” – È davanti a un trittico di partite molto impegnativo, noi, Milano e Sassari, e ha deciso di cambiare americano e metterne uno fuori squadra (Thomas ndc). È chiaro che cercano una scossa e non verranno qua per passeggiare. Il nostro obiettivo è dare continuità ai risultati ed è un crocevia importantissimo, uno spartiacque fondamentale per fare un ulteriore passo verso la nostra crescita. Cremona andrà rispettata, studiata come fatto con altre squadre ma non andrà temuta, come non abbiamo temuto Milano. Ma questo non significa che non rispettiamo il nostro avversario. Una settimana andata avanti all’insegna delle difficoltà, con il roster non al completo. Solo giovedì abbiamo rimesso in piedi Diener. Per certi versi dobbiamo mascherare anche quello che a noi non ci va bene. Come fatto a Brescia cercheremo domenica di uscire dalle difficoltà».
Attenzione al veterano delle panchine. «L’allenatore Pancotto è molto esperto e sa approfittare di queste situazioni e nelle due ultime stagioni con Cremona è uscito vittorioso dal “Pala Fantozzi”». Temi una pressione del pubblico che magari si aspetta una nuova vittoria? «Noi siamo una sola cosa con i nostri tifosi. Siamo in simbiosi, ci trasciniamo entrambi». Quindi la disamina sulla Vanoli. «Di talento il reparto esterni che è uno dei punti di forza: due elementi su tutti, Holloway e Turner e c’è atletismo con Biligha e la stazza di Wojciechowsky e sono aspetti che consentono loro di essere aggressivi per cercare di limitarci. I miei? Fitipaldo sta facendo una grande stagione e ha margini di miglioramento. Mi piace sottolineare che lui prende quello che la partita gli dà. E il classico playmaking, asseconda i compagni e gioca con personalità avendo doti balistiche che, come a Brescia, possono fare male. Ha un carattere e il piglio del leader, è anche poco ingombrante e risulta essere un giocatore che non va sopra le righe e non è mai egoista, se ha il tiro che entra, gioca ugualmente per la squadra. Il rientro di Diener ci assicura esperienza e pericolosità, per noi riaverlo sarà un valore aggiunto pazzesco. Piano piano – ha concluso Di Carlo – avrà i suoi spazi e si ritaglierà le sue situazioni».
Al microfono anche Antonio Iannuzzi. «Ringrazio la società ed il tecnico che mi hanno voluto qua, altrimenti sarei ancora in A2 – ha detto il lungo avellinese – Il mio esordio è stato contro Milano, la squadra più forte del campionato e mi è servito molto per capire subito come è questo campionato. Devo migliorare mentalmente, a volte faccio molta fatica in alcuni momenti della partita e lavoro in settimana con il coach che non mi lascia mai e non mi fa passare nulla. In attacco e in difesa devo migliorare queste situazioni. La vittoria di Brescia ci ha fatto capire che siamo una squadra intelligente, ci siamo esaltati solo sabato sera ma già martedì eravamo concentrati per la partita contro Cremona».