Giuseppe Lazzaro – Gazzetta del Sud
CAPO D’ORLANDO. Sala stampa “Daniele Di Noto” strapiena ieri pomeriggio per la presentazione, a stampa e tifosi, di Milenko Tepic, nuovo acquisto dell’Orlandina, regolarmente tesserato entro i termini e disponibile per l’esordio che avverrà domani sera a Caserta. Con un buon inglese e qualche parola di italiano, l’ex ala del Partizan Belgrado ha dimostrato molta sicurezza sui suoi progetti a Capo d’Orlando. «Sono molto contento di essere qui – sono state le prime parole del serbo – in questa squadra con un progetto molto interessante ed in una piccola città che gioca un torneo primo livello. Venni qui nel 2007 con il Partizan in amichevole e darò il massimo e tutti mi hanno messo nelle condizioni per fare bene. Sulla mia decisione ha influito la scelta tecnica visto che questa Orlandina non gioca con 5 o 6 americani che non sempre portano cose buone e conosco il campionato italiano che ho seguito in passato e adesso. Se seguiremo il nostro modo di giocare potremo fare bene anche con compagini di grido».
Come si è sviluppata la trattativa?
«Ho giocato in Grecia la stagione scorsa al Paok Salonicco e posso dire cose buone di questa esperienza. Ho aspettato altre offerte, ho valutato per qualcosa di interessante a livello personale e collettivo e Capo d’Orlando è quella che ha presentato il progetto più interessante».
Cosa ricordi con maggiore affetto della tua carriera oltre all’Eurolega vinta con il Panathinaikos nel 2011?
«Difficile dirlo giocando dieci anni ad alto livello. Ci tenevo a farlo nel Partizan nella squadra per la quale ho sempre tifato ma non dimenticato i due anni in Grecia e il biennio a Siviglia perchè hanno rappresentato il momento più alto». Sin qui Tepic, che si è poi aggiunto ai compagni per il riscaldamento pre-allenamento nel quale figura anche il lungo Cedric Simmons, non tesserato ma che sta recuperando a disposizione della società.
«Tepic – ha aggiunto il direttore sportivo Giuseppe Sindoni – è un giocatore che parla la stessa lingua cestistica della squadra. Il nostro progetto “europeo”? Parte da lontano, dall’ultimo campionato di Legadue, nel 2013/14 e dopo il primo anno dal ritorno in Serie A quando ebbimo forse troppa paura davanti ad un livello del campionato che, invece, fu alla nostra portata per gli obiettivi da raggiungere. Per esempio Archie è americano ma ha una mentalità europea. Tepic cosa porta? Fa della duttilità e dell’intelligenza in campo le sue doti principali. Veramente ha giocato in tutti e tre i ruoli del perimetro, da noi verrà utilizzato immagino non da play, credo che rispetto a Berzins è meno orientato all’attacco, Milenko è di creazione ma è un giocatore di grande talento e i suoi punti li metterà. È uno come Mario Delas sui lunghi e lo potrà esserlo da esterno. Confermo che paragono Tepic a Wojcik e in dodici ore abbiamo chiuso la trattativa con Milenko».
Si alza l’asticella delle ambizioni vista l’attuale classifica?
«Gli obiettivi – ha concluso Sindoni jr – rimangono sempre due: giocare una bella pallacanestro anche se non sappiamo quante partite potremo vincere e, per quello numerico, fare un record positivo in casa. Alla fine tireremo le somme».
Infine Gennaro Di Carlo, casertano di origine. «Farei fatica a dire che non sarò emozionato domenica – ha detto il coach della Betaland -, Caserta è stata casa mia per vent’anni, penso di poter dire che in quel palazzo sono cresciuto e, dopo i miei genitori, mi hanno educato. Rivedrò tanti amici ma è anche vero che quando si alzerà la palla a due ognuno tirerà l’acqua per il proprio mulino e le emozioni lasceranno il posto alla partita e faremo di tutto per violare il “PalaMaggiò”: difficile ma se ci dovessimo riuscire faremo un bel balzo avanti».