Antonio Puglisi –
CAPO D’ORLANDO Coach Paolo Moretti vede il bicchiere mezzo pieno. «È stata una partita non entusiasmante dal punto divista tecnico. Ci sono stati tanti errori e nel complesso – continua il coach di Varese – da parte nostra abbiamo giocato con il giusto atteggiamento lottando e soffrendo provando sempre a reagire. La fotografia della partitaè tutta nel finale. Siamo riusciti ad arrivare molto vicini, ma nonostante tiri costruiti bene e aperti non li abbiamo messi a differenza dell’Orlandina che ha sfruttato al meglio le sue individualità tecniche». Varese però continua a perdere: «In Europa giochiamo una competizione di alto livello, abbiamo già giocato 17 partite e questo ha influito anche stasera anche a livello fisico e psicologico. Sento la fiducia della società- conclude Moretti -perché noi lavoriamo duro ed è quello che dobbiamo fare». Coach Di Carlo non nasconde la propria soddisfazione. «Aver dovuto giocare 30′ senza il lungo titolare non era cosa facile. Se aggiungiamo – continua il coach della Betaland – i falli di Stojanovic, la gestione tecnica è stata sempre in salita. Dopo il primo time-out si è vista un’altra Orlandina con un parziale di 16-2. Cosa ha detto ai suoi ragazzi? «Non mi era piaciuto l’approccio, siamo partiti troppo soft. Difendendo meglio, tutto è andato come avevamo studiato». Archie da “cinque” è stato devastante per Varese. «Era più una esigenza dovuta all’infortunio di Delas, per fortuna abbiamo un sistema di gioco nel quale consideriamo i ruoli di”4″ e “5” simmetrici». Moretti ha affermato che l’Orlandina è una squadra in fiducia e per questo segna. «Mi spiace che Paolo dica questo, perché non lo condivido -replica Di Carlo -. Lavoriamo tanto durante la settimana e non è giusto parlare di fiducia e basta. Abbiamo sbagliato anche tanti tiri liberi, ma il fatto di averli costruiti è per me già una gran bella soddisfazione».