Adriano Arati – Gazzetta di Reggio
REGGIO EMILIA – «Reggio è la migliore squadra del torneo assieme a Milano, non stiamo parlando solo di una squadra arrabbiata, ma di una squadra di grande qualità. E una squadra in cui troverò tanti amici». Flavio Fioretti è oggi il vice allenatore di Capo d’Orlando, grande sorpresa della serie A, ed è stato un pezzo importante della grande cavalcata di Reggio Emilia. In biancorosso ha passato quattro stagioni, dall’A2 alle finali scudetto contro Sassari, ha costruito una fitta rete di legami e ovviamente il ritorno sulla via Emilia (palla a due lunedì 5 dicembre ore 20.45) non può essere per lui una gara normale. Nel frattempo si gode il mare della Sicilia, con i 20 gradi che la costa di Capo d’Orlando può garantire anche a fine novembre nei giorni buoni. La Grissin Bon è il miglior team del torneo insieme a Milano, ha grande qualità e vi giocano anche tanti amici che sono molto felice di ritrovare.
Fioretti, finalmente torna a Reggio… «Sono contentissimo di rivedere il PalaBigi, il mio legame con Reggio è ancora fortissimo, è rimasto forte anche dopo l’addio dell’anno passato. Anzi, proprio in quel momento ho percepito davvero tantissimo affetto da parte degli amici reggiani». A Reggio ci arriva con una squadra in gran forma. E a sorpresa. «Quando in estate mi è arrivata l’offerta da Capo d’Orlando, quello che mi è piaciuto è il progetto, l’idea di valorizzare i giovani facendo tanto lavoro individuale con loro». Un po’ inaspettatamente, il lavoro sta già pagando anche in classifica, no? «La nostra squadra ha trovato subito compattezza, siamo solidi e siamo stati bravi a giocarcela in ogni situazione, in gare anche molto diverse fra loro». Ma ve lo aspettavate? «I risultati interessano sempre alla società, ed è giusto che sia così. Noi abbiamo dei veterani come Archie e Diener che stanno dando l’esempio e che sono preziosi per i nostri ragazzi». Tanti ragazzi e diversi italiani. Laquintana, Iannuzzi. «Ci aggiungerei anche Stojanovic. E ovvio che sono ragazzi giovani con cui serve tempo e lavoro, ma se si concede loro fiducia e li si segue si vedono risultati anche nell’immediato, ad esempio con un ragazzo come Iannuzzi che viene dalla B». Siete anche una squadra poco americana. Per scelta? «Abbiamo voluto dare un’impronta europea, al di là dei singoli interpreti. E quando, per via degli infortuni, abbiamo dovuto intervenire sul mercato abbiamo puntato su un giocatore come Tepic. È esperto e duttile, può giocare davvero in 4 ruoli». Voi arrivate da un buon periodo, Reggio dal ko di Brescia che ha interrotto la striscia di 7 vittorie. Temete la rabbia reggiana? «Io la partita l’ho vista in tv. Ho visto una bella partita, un bel basket, in cui Brescia si è avvantaggiata dell’energia data da Burns. Con questo assetto Brescia è pericolosa, credo che di gare ne vinceranno tante altre». Rimane la delusione reggiana. Inciderà? «Questo è il bello del nostro campionato, dopo 7 vittorie di fila una sconfitta ci può stare, l’equilibrio è davvero alto e su ogni campo si può cadere. Questa è la forza della serie A: l’equilibrio. E Reggio è da temere a prescindere». Che intende? «Al di là della sconfitta, Reggio è con Milano la miglior squadra della serie A. Ha un eccellente nucleo italiano, e non devo dirlo io. Sono molto contento per Riccardo Cervi, lo vedo sempre più presente in area, ha un grande impatto».