Claudio Argiri – Giornale di Sicilia
CAPO D’ORLANDO – Da oggi testa e gambe dell’Orlandina (gli infortuni non hanno finora dato tregua) sono a Pistoia, avversaria domenica dalle 18.15 al PalaFantozzi nella prima delle due gare casalinghe in sei giorni (sabato 17 alle 21 arriva Sassari) che potrebbero rilanciare le quotazioni al borsino delle final eight di Coppa Italia per una Betaland uscita a testa alta anche dal PalaBigi di Reggio Emilia al termine di una sfida sulla carta difficile se non proibitiva considerando che gli emiliani in casa perdono di rado e mai lo hanno fatto con i biancoazzurri. Ma la squadra di Gennaro Di Carlo, orfana del lungo titolare Mario Delas (out anche nelle prossime due) e del suo cambio Sandro Nicevic, forse vicino al rientro dopo due mesi, ha ceduto non senza rimpianti contro la seconda forza del campionato a quota 16 dopo 10 turni, dominato dall’imbattuta Milano, ora orfana di Alessandro Gentile che si è separato dai campioni d’Italia. E proprio il fratello Stefano è stato tra gli artefici del successo degli emiliani che avevano iniziato provando ad approfittare dell’assenza dell’infortunato Delas dando spazio soprattutto ai lunghi Cervi e Polonara, cui il lunatico Archie (17 punti ma tante amnesie) e l’ottimo Iannuzzi (sacrificato dal coach soprattutto nel momento del break Orlandino fino al 15-20 griffato dal lungo avellinese con 8 punti di fila), hanno replicato con alterne fortune, anche se alla fine della fiera sono stati gli esterni Aradori e Della Valle a girare la partita a favore di Reggio Emilia, con il playmaker Bruno Fitipaldo (17 punti e 8 assist) ultimo ad arrendersi. In avvio di quarto periodo la Betaland aveva prodotto il massimo sforzo per tornare in partita ma sul meno 5 l’emozionato ex Drake Diener ha spadellato clamorosamente una tripla per lui solitamente facile e, nonostante il risveglio di Tepic e di Archie, la squadra di Gennaro Di Carlo ha sprecato troppo (22 palle perse) gettando alle ortiche tante occasioni ed uscendo dal parquet con la sensazione di aver gettato alle ortiche un’occasione per diventare grande. La Betaland resta sesta in classifica al fianco di Brindisi con 10 punti, sempre a più 6 dalla salvezza e con 2 lunghezze di margine dalle compagini che possono insidiarle un posto tra le prime otto al giro di boa che vale le finali di Coppa Italia di metà gennaio a Rimini. Per alimentare le speranze servono due vittorie casalinghe contro Pistoia, da ottenere anche con la concretezza mancata a Reggio Emilia che resta un campo tabù ma non ridimensiona un team comunque con tante armi da giocarsi al tavolo del campionato di serie A. «Partita dove abbiamo perso troppe palle – mastica amaro coach Di Carlo – dovute alla troppa frenesia. Abbiamo fatto molta fatica perché loro ci hanno messo tantissima pressione in difesa nelle piccole cose e noi oggi abbiamo fatto una partita sicuramente sotto la sufficienza. Noi al nostro interno crediamo, speriamo di non apparire presuntuosi, di poter fare qualcosa di più che una salvezza, un campionato che però non possiamo fare se siamo quelli di lunedì. Credo ad esempio che i quintetti piccoli di Reggio siano stati la chiave perché noi non siamo ancora pronti attualmente a passare da due lunghi come eravamo a tutti piccoli. Per provare a vincere quello che abbiamo fatto non sarebbe potuto essere mai sufficiente. Penso che ci debba servire da grande lezione perché abbiamo prodotto davvero poco per pensare di andare avanti. Adesso guardiamo avanti e pensiamo a preparare la prossima partita contro Pistoia che per noi diventa un primo match che può consentirci di rimanere nelle prime otto del campionato. Dovevamo fare qualcosa in più, grandi meriti alla difesa di Reggio, ma sono allo stesso modo grossi i demeriti nostri».