Una mentalità da trasferta. E’ questo in sintesi ciò che Vincenzo Esposito vuole insegnare alla sua squadra. «Ai giocatori ho spiegato che la differenza tra una stagione normale, buona o ottima lo fa il salto di qualità. Noi al momento dobbiamo lavorare per raggiungere la salvezza, poi per migliorare dobbiamo riuscire a giocare con più qualità in trasferta soprattutto nei momenti di difficoltà dove ci siamo disuniti troppo rapidamente, abbiamo perso consistenza e non siamo riusciti anche a livello mentale a trovare la necessaria continuità. Questo è un campionato complicato dove soprattutto in trasferta non puoi permetterti di uscire dalla partita per tempi troppi lunghi». Un monito per la partita di oggi contro Capo d’Orlando? «E’ un discorso che vale per ogni gara fuori casa – afferma Esposito – nello specifico andiamo ad affrontare una squadra che gioca a ritmi alti, che va al tiro entro i primi secondi dell’azione. A questo va aggiunto che recuperano tantissimi palloni che significano maggiori possessi e quindi più possibilità di attuare il loro gioco. Dobbiamo necessariamente limitarli nei primi 7-8 secondi dell’azione, fare grande attenzione alle palle perse, evitare di tirare se non c’è la copertura al rimbalzo e non fare forzature perché contro Capo d’Orlando questi errori diventano letali, rischi di trovarti sotto di 8-10 punti nel giro di un minuto». Di Carlo non potrà contare, forse, sui suoi due centri titolari Nicevic e Delas e questo, magari, potrebbe rappresentare un vantaggio per Pistoia ed essere una possibile chiave del match. «Le partite si giocano a 360 gradi – spiega il tecnico biancorosso – forse non avranno i loro centri, ma hanno un reparto piccoli che gira a mille e poi Archie e Iannuzzi stanno facendo ottime cose. Il primo sta confermando quanto di buono ha fatto in Legadue, il secondo è una rivelazione del campionato. Sinceramente io penso alla mia squadra e non alle eventuali assenze degli avversari e so che giocheremo contro una squadra che ha dichiarato di volere le Final Eight, che gioca una buona pallacanestro e che, dopo essere partita senza che nessuno le desse credito, sta dimostrando di avere tutte le carte in regola per fare bene». Per Esposito sarà uno dei tanti ritorni a Capo d’Orlando. «Ci sono stato in tutte le vesti, mi manca quella del dirigente. Mi fa sempre piacere tornare in una piazza, come fu con Pistoia, che mi ha dato la possibilità di tornare ad essere un giocatore dopo un periodo di appannamento. E’ un posto dove si lavora bene e dove nessuno ti mette pressione».