Giuseppe Lazzaro – Gazzetta del Sud
CAPO D’ORLANDO – Direzione Rimini. La vittoria contro Pistoia ingolosisce ulteriormente le ambizioni dell’Orlandina che, da qui alla fine del girone di andata, sarà chiamata a vincere due gare per assicurarsi un posto tra le prime otto che, nella città dell’Emilia Romagna, dal 17 al 19 febbraio 2017, si contenderanno la Coppa Italia. Ormai c’è poco da scoprire, sul tavolo del campionato la Betaland si giocherà questa carta nella fase conclusiva del girone ascendente. E risulterà determinante il difficile ma prestigioso appuntamento di sabato sera con l’anticipo (ore 21), ancora al “PalaFantozzi”, contro la Dinamo Sassari con due ex: Drake Diener sul campo, Federico Pasquini in panchina. «È stata una vittoria importante – ha detto a caldo Dominique Archie al termine del vittorioso match contro Pistoia – ottenuta giocando con nuovi schemi dovuti all’assenza di Mario Delas, uno dei nostri giocatori più importanti. Ognuno di noi ha dato tutto e ha fatto le cose giuste nei momenti giusti. Sabato arriva Sassari e vogliamo regalarci un’altra notte magica insieme ai nostri splendidi tifosi. Speriamo vengano ancora più numerosi di domenica». Non ha voluto rilasciare alcuna dichiarazione, invece, Vojislav Stojanovic, uno dei grandissimi protagonisti della quinta vittoria interna di fila e con un “PalaFantozzi” che ormai è un autentico fortino. Rispetto alla scorsa stagione, per esempio, l’Orlandina non ha vinto contro Milano ma, nelle gare contro Varese, Cremona e Pistoia, vale a dire davanti a compagini di medio livello, erano arrivate altrettante sconfitte, quest’anno sono state tre vittorie: la differenza sta anche in questo. Dodici punti in classifica, dopo undici turni, rimettono avanti lo score dei biancazzurri (6-5). E pensare che tale cifra nella scorsa stagione venne raggiunta solo alla diciottesima giornata mentre, nelle altre annate in Serie A, giunsero alla quarta giornata di ritorno nel 2005/06, prima solo alla decima giornata nel 2006/07 e nel 2007/08 mentre nel 2014/15 arrivarono dopo quindici turni, a conclusione del girone di andata. E, raffrontando i dati, se nel 2006 l’Orlandina sfiorò l’accesso alla Final Eight, lo raggiunse l’anno dopo e, malgrado il calendario difficile, bisogna crederci: dopo Sassari, trasferta ad Avellino, quindi apertura del 2017 ospitando Brindisi dell’amato ex Meo Sacchetti che viaggia a pari quota dei paladini, chiusura del girone di andata a Pesaro dove Capo d’Orlando ha sempre perso. L’unico neo restano gli infortuni. Delas ha visto la gara di domenica appena dietro la prima fila dei cronisti e sui tempi di recupero nessuno si esprime anche se un ritorno del centro croato per sabato sera appare complicato e avrebbe del miracoloso. Anche per Nicevic le notizie non sono buone. Il capitano continua a lavorare a parte, anche se giunge voce che, in questi giorni, potrebbe recarsi a Treviso per ulteriori visite ma il suo rientro, che sarebbe quanto mai importante, si allunga certamente. Nicevic a Capo d’Orlando è una icona, non un semplice capitano ma, alla lunga, per chi sino ad ora è stato impiegato in due sole partite con 10′ di media, appare opportuno guardare alla realtà e doversi attrezzare per completare il reparto dei lunghi in totale emergenza, magari con l’arrivo di un “cinque” che dia utilità e cambi e senza che sia di spessore alla Tepic.