Davide Baselice – Quotidiano del Sud
Un irpino contro una squadra irpina nel massimo campionato italiano della palla a spicchi. Antonio lannuzzi sarà l’atteso protagonista nella sfida del prossimo 27 dicembre al PaladelMauro contro la Sidigas Avellino. Proprio sui legni dell’impianto di contrada Zoccolari che l’ala classe 1991 ha mosso i primi passi in questa disciplina, essendo uno degli elementi del vivaio biancoverde in cui è riuscito a farsi apprezzare non solo a livello locale quanto sulla scena nazionale tanto da esser selezionato dagli scout della Montepaschi Siena con cui ha completato la trafila delle giovanili e avendo l’onore di essere uno degli under della prima squadra nel momento d’oro del club toscano. Un trampolino di lancio utile che gli ha permesso di affermarsi definitivamente nella stagione ad Omegna in serie A2 nel 2014/2015 non prima di aver giocato con Ferentino e Matera. Quest’estate la chiamata della famiglia Sindoni ed un ruolino di marcia che lo vede in campo per oltre venti minuti a partita.
Capo d’Orlando è l’autentica rivelazione di questa prima parte della stagione. Qual è il segreto di questo vostro avvio? «Nessun segreto. Siamo una buona squadra, molto unica, lavoriamo tutti per un unico obiettivo e ci sbattiamo negli allenamenti con lo staff».
Cosa l’ha spinta ad accettare il progetto della formazione siciliana? «Il progetto era molto ambizioso, coach Di Carlo è molto carismatico e determinato, mi ha trasmesso tanto entusiasmo e voglia di iniziare questa nuova avventura. Per me è una grande opportunità e sto cercando di sfruttarla al massimo».
Giocare in massima serie quali difficoltà iniziali ha riscontrato? «Le maggiori difficoltà secondo me riguardano l’aspetto mentale: devi restare concentrato per tutti i minuti in campo, mai staccare la spina. Il livello fisico, tecnico e tattico è molto più alto ovviamente».
Lei è un giocatore che si è fatto le ossa nelle serie minori. Quanto e in cosa le è stato utile? «Ogni esperienza è molto utile se la si sfrutta per capire come migliorare e passare al livello successivo. Bisogna sempre impegnarsi tanto ed essere concentrati sui propri obiettivi».
Se le dicessimo il nome di Fitipaldo, altra sorpresa insieme a te dell’Orlandina. come lo descriverebbe sia come giocatore che come ragazzo? «Bruno è un ottimo giocatore che ha grande comprensione del gioco e dei momenti della partita. È un ragazzo molto simpatico, a cui piace stare e fare gruppo».
La Sidigas vi precede in classifica con una vittoria in più. Del gruppo di squadre che vi precede in classifica è rimasta l’unica contro cui dovete ancora giocare. Che tipo di avversaria è? «Sicuramente un’ottima squadra che soprattutto in casa sarà difficile da affrontare. Stanno inanellando tante buone stagioni e può esse-re considerata una big del campionato».
Le toccherà difendere su centri di stazza come Fesenko oppure sullo stesso Leunen. Sarà un altro duro esame per lei? «Certamente, un esame difficile e motivante. Ogni partita è un esame per me, per me è solo uno stimolo per migliorare».
Avrebbe mai immaginato un giorno di ritornare ad Avellino da avversario con una carriera in ascesa? Che ricordi hai della tua esperienza con la Scandone? «Ho solo ricordi belli perché ero un ragazzino che si allenava con la prima squadra e cercava di imparare dai grandi. Non mi aspettavo di tornare da avversario, questo mi rende molto felice e orgoglioso».