Giuseppe Lazzaro – Gazzetta del Sud
CAPO D’ORLANDO – Il leader. Dopo un travagliato inizio di stagione, caratterizzato da un problema muscolare che lo aveva messo out un paio di minuti dopo la prima gara contro Milano, Drake Diener sta tornando ai livelli conosciuti. Non può magari essere l’uomo da 20 punti a partita di un tempo (anche perché l’Orlandina ha un sistema di squadra con Fitipaldo, Tepic, Archie, Delas, tutti capaci di andare in doppia cifra) ma certamente quello visto contro Sassari, anche con l’atteggiamento difensivo e la voglia, è un Diener capace di incendiare la platea. «Sta arrivando il Natale – dice “Mandrake” insieme alla moglie e ai figli – e le cose più ovvie, ma importanti, sono la salute e la felicità di tutti noi in casa e per la mia squadra mi auguro di continuare così e finire la stagione come l’abbiamo iniziata». Dopo quasi metà campionato sono più i rimpianti o i motivi per essere soddisfatti? «Sicuramente più i motivi per essere soddisfatti perché abbiamo vinto sette partite e abbiamo avuto tanti problemi fisici, è una cosa che dobbiamo considerare quando analizziamo gli incontri. Abbiamo dimostrato il nostro valore e stiamo acquisendo la giusta mentalità. Adesso dobbiamo continuare a spingere perché siamo arrivati a questo punto e non vogliamo rovinare quanto di buono fatto. Abbiamo vinto sei partite in casa e solo una in trasferta. Vogliamo crescere in questo aspetto, essere più costanti anche nelle partite fuori casa. Avellino è un campo caldo, una buona squadra, sarà sicuramente un test importante e impegnativo per noi». Coach Di Carlo ripete che si può migliorare. In cosa? «In molti aspetti, ad esempio fisicamente. Abbiamo giocato tante partite non al completo, quindi sicuramente la condizione può ancora migliorare. Secondo me siamo comunque sulla buona strada». Come capitò con te nel 2008, ecco la possibilità di qualificarvi alla Final Eight. «L’obiettivo primario per il club è la salvezza. Quando ho firmato ho pensato subito a questo come primo obiettivo, non potevo avere tante aspettative superiori anche perché non conoscevo tanto i ragazzi con cui sarei andato a giocare. Ho capito che siamo una buona squadra quando è arrivato Mario Delas, quando lui è entrato in squadra ho visto che era perfetto per noi e potevamo fare davvero un salto. Adesso vediamo di conquistare questa vittoria che ci serve per andare a Rimini».