Capo d’Orlando, assieme a Caserta, è la sorpresa del campionato di basket di serie. La squadra del campano Gennaro Di Carlo è riuscita, sino a questo momento, ad avere un rendimento costante ed elevato rispetto alle attese iniziali e si è tolta più di una soddisfazione. Silenziosamente l’Orlandina si è fatta strada, ora è tra le migliori otto squadre del campionato. Il sogno, anzi, il regalo che Diener e soci vorrebbero farsi in queste vacanze di Natale è la qualificazione alle Final Eight di coppa Italia. Sarebbe un gran risultato per un team partito con ben altre idee, ma che ha saputo crescere, trascinato dalla qualità del trio Fitipaldo, Archie e l’ex Drake Diener. «Siamo arrivati a questo punto e non vogliamo fermarci> non vogliamo rovinare quanto di buono abbiamo fatto in questi mesi. Possiamo migliorare». Accanto ai tre «tenores» c’è un ragazzo che sta maturando: Antonio Iannuzzi. Irpino doc, nato e cresciuto a Cesinali, scoperto dal coach avellinese Pino Ferra. Iannuzzi ha mosso i primi passi con la Vito Lepore, poi la Scandone e subito Siena in tenera età. Da allora esperienze in A dilettanti con Ferentino dove ha vinto il campionato, poi Matera in A2, quindi due super annate ad Omegna sempre in A2. Ora l’Orlandina alla sua prima stagione da pro. «Sta andando tutto bene, meglio del previsto sia di squadra che a livello personale. Non mi aspettavo un inizio così. La squadra è unita e ci sono giocatori di punta, bravi a metterti a tuo agio, questo ci facilità ad essere sereni». La classificavi sorride. Siete ad un passo dalla qualificazione alle Final Eight. Ve lo aspettavate ? «Stiamo raccogliendo i frutti del nostro lavoro, nessuno si tira indietro. Vogliamo dimostrare a tutti quelli che ci davano per spacciati, che si sbagliavano. I risultati sono evidenti, arrivare alle Final Eight ci renderebbe orgogliosi». Lei viene da una lunga gavetta, oggi è un giocatore di serie A. Quanto sono state importanti le esperienze passate? «Mi hanno aiutato a crescere come giocatore ed uomo. Se non avessi fatto tutti questi passaggi non sarei il giocatore che sono ora. Sto mettendo all’opera tutto ciò che ho imparato in passato». Martedì l’Orlandina ad Avellino, una squadra con grandi ambizioni. «Penseremo a giocare la nostra pallacanestro. È un campo diffìcile, loro vorranno tornare a vincere in casa, dove hanno subito qualche sconfìtta di troppo. Noi proveremo a giocare il miglior basket possibile, sperando ci aiuti a conquistare i due punti. Se non dovessimo riuscirci non sarà un problema, l’impor- tante e provarci».
Proverà un pizzico di emozione martedì sera ? «Sarà molto emozionante. È la mia primavera partita da grande in questo palazzetto come sfidante. Venni un anno con Siena, ma ero un semplice gregario. Adesso giocherò, sarà una grande emozione vedere amici e parenti che verranno a vedermi per la prima volta». Magari sarà il primo passo per tornare un domani in Irpinia da giocatore della Scandone. Che dice ? «Questo non posso dirlo. È la mia prima esperienza in serie A e devo dimostrare ancora tanto. Penso solo ad allenarmi e dimostrare che posso starci in questa categoria. Se ci sarà un modo per poter ritornare valuterò la possibilità, ma non precorriamo i tempi. Devo pensare a chi mi ha dato questa grande opportunità, che sto cercando di sfruttare al meglio».
Di Avellino che idea si è fatto ? «Ottima squadra, ben allenata da Sacripanti. Il disputare la Champions League li rende probabilmente un po’ stanchi, così mi spiego un momento un po’ negativo. Hanno le carte per andare avanti in coppa il più possibile ed allo stesso tempo lottare per essere una finalista scudetto».