Giuseppe Lazzaro – Gazzetta del Sud
CAPO D’ORLANDO A caccia di una nuova guida. Non ci voleva molto a capirlo ma la batosta rimediata ad Avellino, e che ha chiuso il 2016 dell’Orlandina, ha evidenziato che la priorità è quella di avvalersi di un play al posto del rimpianto Bruno Fitipaldo (stasera probabile il suo esordio, in Galatasaray-Brose Bamberg, nell’ultima giornata di andata della prima fase di Eurolega). Magari con l’uruguaiano la sconfitta, davanti ad una grande della LBA, sarebbe ugualmente arrivata ma certamente non nelle proporzioni viste e con una Betaland che si è spenta dopo pochi minuti di un promettente avvio. Senza le aperture, i cambi di gioco e gli assist di Fitipaldo, tutti gli schemi sono come saltati anche se Di Carlo ha lanciato un segnale ben chiaro: non partendo, nello “startin- gfive”, con Laquintana (unico play di ruolo disponibile), il tecnico ha voluto far capire che c’è bisogno di una importante guida al più presto. Si lavora a 360 gradi nella stanza dei bottoni di via Alfano e non si sa quale prospetto verrà firmato: un italiano appare quasi impossibile (e non ce ne sono in giro), un comunitario è possibile, da non escludere l’utilizzo del terzo tesseramento da poter sfruttare alla voce extracomunitari o americani. Sicuramente si cercherà un nome importante, uno che sappia subito integrarsi e dare affidabilità come punti, assist e rendimento. L’ambiente, con la cessione di Fitipaldo, tanto inattesa ma anche richiesta dal giocatore davanti all’allettante offerta arrivata dal Bosforo il giorno di Natale, è un po’ depresso e pure Sacripanti riconosce che l’Orlandina è partita sfavorita al “Pala DelMauro”. «Sono due punti importanti – ha detto il tecnico di Avellino – e non posso negare che l’assenza del loro playmaker titolare ci ha facilitato, la mancanza di Fitipaldo ha inciso negativamente nei loro giochi, questo ovviamente non toghe nulla ai nostri meriti. Abbiamo aggredito bene la palla negando loro ogni iniziativa offensiva e mettendo pressione, siamo riusciti a limitare tutti gli hand-off su Diener ed anche i tiri dalla lunga distanza. Banale dire che la percentuale di 6/7 da tre nel primo quarto ci ha aiutato molto. Sono contento dell’approccio, dell’energia e della mentalità di tutti i miei giocatori. Vincere tutti e quattro i quarti è indice di grande maturità e lucidità, inoltre c’è stata una buona distribuzione di minuti». Intanto oggi l’Orlandina torna a lavorare in vista di un match cruciale per la qualificazione alla Final Eight di Coppa Italia, lunedì sera, 2 gennaio 2017, al “Pala Fantozzi” contro Brindisi. Vincendo, i paladini approderebbero alla kermesse di metà febbraio a Rimini ma di fronte non solo ci sarà l’amato ex Meo Sacchetti ma un gruppo in grande crescita e che, battendo Caserta, ha sorpassato i biancazzurri al sesto posto. Ed anche i pugliesi, a Capo d’Orlando, si giocheranno una buona fetta di FinalEight. Intanto per un play che si attende, c’è un altro, di proprietà dell’Orlandina, che promette. Si tratta dello slovacco Mario Ihring, attualmente in prestito al BC Prievidza (massima lega della Slovacchia), che è stato inserito nella top ten dei migliori prospetti della Fiba Europe Cup, torneo al quale sta partecipando con la sua squadra. Come afferma la Fiba, che ha stilato la classifica guardando sia la loro attuale produzione che le prospettive a lungo termine, con le sue ottime prestazioni Ihring si sta guadagnando minuti sul parquet e sta accumulando esperienza internazionale.