Antonio Puglisi – Gazzetta del Sud
CAPO D’ORLANDO – Quinto posto al termine del girone di andata con un PalaFantozzi inespugnabile se escludiamo la prima di campionato contro la capolista Milano. Nessuno, nemmeno il più ottimista dei tifosi paladini avrebbe potuto prevedere un risultato così bello per la Betaland Capo d’Orlando che è riuscita, con due giornate di anticipo, a conquistare la Final Eight di Coppa Italia. Questo gruppo ricorda quello allenato da Meo Sacchetti nella stagione 2007/08 nello spirito e nella compattezza. Tra i sorpresi anche Davide Pessina, attuale commentatore Sky ed ex ala della Nazionale. «Mi ha sorpreso quest’Orlandina, lo ammetto. Pensavo in una sua lotta per conquistare la possibilità di giocarsi un campionato tranquillo ma sicuramente non a questi livelli soprattutto per la qualità del gioco che riesce a esprimere. Hanno trovato grandi equilibri nonostante i tanti infortuni nel girone di andata. Non bisogna dimenticare che questa squadra ha vinto gare con sette giocatori a disposizione. Tutto questo significa aver trovato il giusto gruppo, l’adeguata compattezza, che a Capo d’Orlando non è una novità».
– Quali i segreti di questo exploit?
«Per prima cosa mi viene da pensare a una grande pesca della società nel costruire la squadra. Tra tutti Fitipaldo, obiettivamente il miglior playmaker della serie A sino a quando è rimasto, ma credo che la sua cessione era veramente impossibile da rifiutare. Nella situazione in cui può trovarsi una società come Capo d’Orlando la ritengo un’offerta valida e hanno fatto bene a lasciarlo partire. Una decisione giusta anche se probabilmente ora il giocatore mancherà alla squadra ma la società continuerà a fare bene, su questo non ho dubbi perché l’ha già dimostrato negli anni passati».
– Quindi una squadra ben costruita?
«Il gruppo è solido. È naturale poi che quando tutto va bene le cose diventano più facili. Non bisogna, però, dimenticare i meriti di coach Di Carlo. Questa squadra oltre ad essere solida gioca bene e obiettivamente si vede la mano dell’allenatore. Credo che il suo prolungamento sia un’ottima scelta. Giocano bene, equilibrati, idee chiare».
– Dove può arrivare adesso la Betaland?
«A questo punto pensare che sia tutto semplice è sbagliato. Devono continuare a lavorare e le cose che stanno facendo sono buone. Oggi gli obbiettivi sono diversi rispetto a inizio stagione. Anche la Final Eight può rappresentare una grande opportunità. In questi casi è bene non porre limiti, giocare per divertirsi e vedere cosa viene. Inutile pensare oggi dove può arrivare Capo d’Orlando perché fare programmi non è mai facile nel nostro campionato. Hanno dimostrato di pensare gara dopo gara e le cose sono andate molto bene sinora. Mi aspetto che continuino a pensarla così»:
– Si aspettava un ritorno di Diener così efficace?
«Drake ha sempre dimostrato di essere solido e giocatore di grande di qualità. Nonostante l’età e una condizione fisica non sempre perfetta, sta beneficiando di una situazione positiva come Capo d’Orlando. Spesso l’ambiente è fondamentale per giocatori della sua qualità. Ormai sappiamo che Diener è un giocatore di alto livello se sta bene e non solo fisicamente».
– Quindi l’ambiente “Capo d’Orlando” può anche essere motivo di questo successo?
«L’ambiente di Capo d’Orlando è fondamentale. Lo conosco bene e mi spiace non averlo assaporato da giocatore. Ogni volta che mi capita di essere qui per le telecronache non ho mai voglia di ripartire. Avete la capacità di far star bene tutti con la vostra accoglienza e con il vostro calore. Quando parti con obiettivi come la salvezza non sempre significa tranquillità ma l’unità e gli stimoli con la qualità della vita di Capo d’Orlando tutto diventa più facile soprattutto per i nuovi giocatori che si trovano subito bene».