Giuseppe Lazzaro CAPO D’ORLANDO
Il rinnovo del contratto di Gennaro Di Carlo con l’Orlandina prosegue il percorso della programmazione che la società attua dallo scorso anno. È finito il tempo che termina un campionato e si azzera tutto, dallo staff tecnico al roster, l’intendimento ora è di tenere quanti più giocatori possibile per dare continuità. «Il nostro obiettivo – aveva detto prima di Natale il presidente Enzo Sindoni – è quello che l’Orlandina diventi una presenza costante nel campionato di Serie A anche se non dobbiamo dimenticare da dove proveniamo e per la gente, dagli sportivi ai tifosi più accesi, la massima serie non significa un traguardo solo conquistato e un’abitudine da salotto». Di Carlo, stando alle voci, da qualche mese era stato attenzionato da altre società ma ha preferito proseguire il suo percorso a Capo d’Orlando. Dopo essere stato assistente, il tecnico campano prese in mano l’Orlandina ultima in classifica alla fine del girone di andata della scorsa stagione conducendola a una brillante e anticipata salvezza anche se gli innesti in corsa (Nankivil e, soprattutto, la stella Boatright, risultarono determinanti). Nella scorsa estate è partito in sordina, dopo avere allungato il contratto in primavera sino al 2018 e con un gruppo che, stando ai ranking, pareva destinato alla retrocessione. Invece l’Orlandina ha chiuso il girone di andata al quinto posto, con16pun-ti, 7 vittorie interne di fila (striscia aperta e record societario in A) e, soprattutto, conquistando, per la seconda volta nella storia, la qualificazione alle Final Eight di Coppa Italia a Rimini dal 16 al 19 febbraio. Da qui la decisione di firmare il contratto allungandolo di un’altra stagione, come a sorpresa proposto direttamente dal presidente Sindoni nel mezzo della pausa del campionato e durante la trasferta maltese. Da ricordare che, nel maggio 2015 dopo la conclusione del primo anno in A dalla ripartenza, Di Carlo era il prescelto per sostituire Giulio Griccioli qualora l’attuale tecnico di Siena avesse optato verso le richieste di Cantù. Un cambio che arrivò, comunque, alcuni mesi dopo. La società ha voluto anche elogiare il lavoro degli assistenti Fioretti, Suarez Silva e Sussi, quest’ultimo ormai un’istituzione essendo a Capo d’Orlando da 5 anni. Oggi ultimo giorno di pausa, al rientro dal viaggio a Malta, domani riprendono gli allenamenti e inizierà l’avventura in biancazzurro di Nikola Ivanovic, che avrà il duro compito, dopo 5 anni in Montenegro e mezza stagione in Grecia, di sostituire Bruno Fitipaldo nel cuore dei tifosi alla prima esperienza italiana. In questo mese, visto il lungo recupero di Nicevic e la pulizia del ginocchio eseguita da Archie (sempre di due interventi chirurgici si tratta quelli ai quali si sono sottoposti i due lunghi), l’Orlandina ha cercato un elemento italiano che poteva, eventualmente, dare minuti di affidabilità nel reparto a presidio delle plance. Qualche contatto c’è stato con l’esperto Valerio Amoroso, 36 anni, 2,04 metri, una vita spesa sui parquet di mezza Italia tra A, Legadue e B1 (Roseto, Scafati, Virtus e Fortitudo Bologna, Montegranaro, Teramo, Torino, Pistoia, Caserta), anche 40 presenze in nazionale, che spesso ha anche fatto male, da avversario, all’Orlandina. Una trattativa non c’è stata, pare che Amoroso abbia rifiutato per non allontanarsi dalla famiglia, attualmente è in forza a Roseto in A2.