Giuseppe Lazzaro – Gazzetta del Sud
CAPO D’ORLANDO – Prima trasferta del girone di ritorno e presentazione di Nikola Ivanovic che, in tempo record, è guarito da un virus influenzale che lo ha debilitato in settimana. Questi i temi della conferenza stampa di ieri pomeriggio e con una Orlandina gasata in vista del girone discendente e delle Final Eight di Coppa Italia. «Ivanovic – ha spiegato il ds Giuseppe Sindoni che ha presentato il nuovo acquisto – è stato scelto il giorno dopo la trasferta di Pesaro anche se l’accordo era praticamente fatto 24 ore prima. E’ stata una trattativa veloce, ci eravamo presi un po’ di tempo vista la pausa, per trovare il nome giusto solo davanti all’occasione giusta. L’Aek Atene detiene un pluriennale con Nikola, c’era una richiesta della sua squadra dello scorso anno, il Mega Leks, ma abbiamo giocato d’anticipo e, per ora, c’è l’accordo per il prestito sino alla fine della stagione. È un ’94 di grande esperienza europea, ha giocato in Eurocup e in Lega Adriatica (campionato sotto la nostra attenzione), è in ascesa, nella scorsa estate non lo potevamo avvicinare per le dinamiche di contratto, adesso è stato possibile farlo. È un competitor che mette il cuore, mi piace la sua mentalità e incarna i valori della squadra, quelli di giocare in campo aperto ma anche a difesa schierata è pericoloso con il tiro da fuori e la capacità di mettere in ritmo i compagni». Poche parole del play montenegrino, emozionato e voglioso di andare ad allenarsi piuttosto che stare dietro ai microfoni. «Non avevo tante informazioni sul club – ha detto Ivanovic – ma parlando ho appreso tante cose positive, che la squadra gioca molto bene facendo risultati e con diversi giocatori balcanici. Posso dare un contributo grande». Perché non sei rimasto in Grecia? «La stagione all’Aek non è andata per come pensavo, era meglio trovare soluzioni alternative per avere spazio». Infine spazio a Gennaro Di Carlo, ancora ebbro di felicità dopo il recente allungamento del contratto sino al 2019. «Sono straordinariamente contento – ha detto il coach campano – nella dimostrazione che stiamo costruendo qualcosa che vorremmo rimanesse nel tempo. Avere le fortune di ricevere l’estensione quando dodici mesi fa ero diventato capo allenatore, mi gratifica e sono orgoglioso. Non avevo dubbi, farò ancora di più di quanto fatto fino ad ora e guardo avanti con grande positività e responsabilità». Domani inizia il girone di ritorno. «Si riparte con un percorso dove il numero di gare casalinghe sarà inferiore rispetto a quelle esterne, dobbiamo inserire il nuovo play e mi piacerebbe che il gruppo riuscisse a lavorare al completo per vedere il reale potenziale della squadra. Bisognerà lottare ancora più strenuamente per le difficoltà del calendario, anche i nostri avversari vorranno metterci in difficoltà per vedere se l’Orlandina è un fenomeno sporadico o occasionale e, lo dico apertamente, mi piacerebbe lottare per ottenere un posto nei playoff. Abbiamo quindici partite dure e difficili ma una base sulla quale ripartire, dal quinto posto, nel girone discendente». La trasferta a Milano? «Noi andremo a fare il nostro, se l’EA7 sarà brava a darci venti punti bene, noi abbiamo poche chance per vincere, il roster è nettamente più forte quello loro ma io al “Forum” non voglio andare a fare l’agnello sacrificale. Giocheremo contro un grande club ed un grande allenatore, stanno attraversando un momento particolare, giocheremo in un palasport storico, quello che succederà lo vedremo sul campo. Emergenza lunghi per le assenze di Archie e Nicevic? Cercheremo in qualche modo di sopperire ma il concetto non cambia per il tipo di mentalità andando a giocare – ha concluso Di Carlo – questa complicata ma affascinante sfida».