Giuseppe Lazzaro – Gazzetta del Sud
CAPO D’ORLANDO – Questa volta la festa non si è svolta di sera, visto l’orario della gara, ma all’ora di pranzo ma è stata ugualmente una domenica di giubilo per i tifosi dell’Orlandina e tutto l’ambiente nella cittadina del pane e pallacanestro. La vittoria contro la vice capolista Venezia, anche per il modo in cui è arrivata, certifica, una volta di più, la grandeur di una stagione strepitosa e che, ancora, non si pone limiti davanti perché tutto può succedere. Per esempio, quei 18 punti a fianco di Reggio Emilia, avversario nella prima gara della Final Eight di Coppa Italia il 16 febbraio, suona come un incoraggiamento per tentare una nuova impresa. Si può fare, con il ritorno di Archie (non ancora al meglio ma che a Rimini sarà al massimo), magari con il recupero di Nicevic che può assicurare minuti di qualità e, soprattutto, con l’innesto di Nikola Ivanovic che, nei 45′ di domenica, ha fatto dimenticare, al popolo biancoblu, il fantasma di Fitipaldo. «Onestamente questa è la vittoria dei tifosi – ha commentato a caldo il play in prestito dall’Aek Atene -. Quando vai all’overtime e hai tifosi come questi, in un palazzetto come questo e in un’atmosfera come questa, non c’è assolutamente possibilità di poter perdere. Questo spiega perché abbiamo giocato così bene nell’overtime. Grazie a tutti i tifosi, è stato veramente incredibile, sono felicissimo per noi». Ivanovic trascinato dai suoi nuovi compagni per il “cinque” dei tifosi al termine, in una sequenza di emozioni mentre il d.j., dall’impianto, faceva echeggiare la “colonna sonora” del presidente Enzo Sindoni del suo amato Liga- bue: «Il meglio deve ancora venire…». I numeri, che non sono mai una opinione, dicono che l’Orlandina è in serie aperta, in casa, da otto partite di fila, roba che non si vedeva dai tempi della Legadue con Pozzecco al timone nel 2013/2014 se non in B e C e viene aggiornato anche lo score con i precedenti alla giornata di campionato numero 17. Nel 2005/2006 i 18 punti arrivarono addirittura al turno numero 31 (si era a 18 squadre), a quattro giornate dalla fine; nel 2006/2007 giunsero alla ventesima giornata (sempre a 18), nel 2007/2008, diventata ormai l’annata del raffronto visto i medesimi obiettivi ottenuti (Coppa Italia) e sperati (play-off), arrivarono alla quindicesima giornata, quindi in anticipo. Netto il vantaggio di questa Orlandina rispetto alle ultime due annate: 18 punti, nel 2014-15, furono conseguiti alla giornata numero 26 e coincidendo con la salvezza aritmetica battendo Brindisi sul campo neutro di Trapani; nel 2015/16 arrivarono al turno 23 superando Torino. A sua volta, nella scorsa stagione, dopo la seconda giornata di ritorno, l’Orlandina, sempre battendo Venezia (al terzo ko di fila a Capo d’Orlando), aveva 10 punti in classifica, quindi adesso c’è un +8 e, non da ultimo, da non sottovalutare l’enorme vantaggio (+10) sull’ultimo posto (Cremona), che conduce alla retrocessione diretta. Ma coach Di Carlo, spenti i fari domenica e dopo essersi goduto la vittoria, ha radunato i suoi ragazzi per dire loro che c’è da migliorare e pensando alla prossima gara, domenica contro Torino, in esterno. E contro l’Auxilium, l’Orlandina ha sempre vinto, dentro e fuori.