Giuseppe Lazzaro – Gazzetta del Sud
CAPO D’ORLANDO La strada per i playoff è tracciata. Aveva bisogno di un colpo esterno, dopo tre mesi dalla incredibile serata di Brescia, l’Orlandina e l’exploit (il secondo stagionale in esterno) è arrivato a Torino, un campo ormai “amico” e dove Capo d’Orlando è passata tre volte su tre, battendo i gialli piemontesi altrettante volte al “Pala Fantozzi” e per un tabù che l’Auxilium non è riuscita a sfatare. Se nella scorsa stagione fu un lay-up di Jasaitis, con palla in uscita da una rimessa, a regalare la vittoria a 1″ dalla fine, stavolta è stata una tripla a 2′ dalla sirena, piedi a terra e dopo un ottimo schema, di Stojanovic che sarà incostante, ma che si sta rivelando determinante: sua la granata che, domenica l’altra, aveva lanciato al successo la Betaland nell’overtime con Venezia. Inutili le proteste di Torino sull’ultimo possesso: la richiesta interferenza, sulla palla bloccata dalle lunghe leve di Delas, come dimostrato dal replay era inesistente. La vittoria dell’Orlandina è stata riconosciuta anche dagli avversari. «Abbiamo perso un’occasione importante perla classifica e un conseguente passo in avanti importante in campionato -ha commentato al termine il coach di Torino Frank Vitucci- Merito dell’avversario che ci ha tenuto testa e in alcune occasioni ha anche strappato la partita. Dovevamo essere più lucidi dal punto di vista difensivo mentre in attacco abbiamo sofferto un po’ la loro fisicità. In alcuni momenti siamo stati tatticamente un po’ indisciplinati. Sapevamo della forza degli avversari. Sull’ultimo possesso abbiamo deciso di difendere ed è chiaro che con il senno di poi non abbiamo ottenuto quanto sperato. Mi assumo la responsabilità di questa decisione. Bravo Stojanovic a mettere una “bomba” dall’angolo. Capo d’Orlando è stata più cinica di noi ed ha avuto in Diener un collante perfetto per la sua formazione. Il vantaggio del primo quarto (+12 ndc) non poteva considerarsi decisivo perché le partite hanno onde lunghe e lo sappiamo». Vitucci cita Diener che ha confermato di attraversare uno smagliante periodo di forma, ben abbinato alla sua eterna classe: con il 5 0 per cento di realizzazione da oltre l’arco e lei sei triple infilate nel cesto avverso, “Mandrake” si confermato il grande trascinatore di questa Orlandina che, intanto, dimentica Fitipaldo. Da tre partite, da quando indossa la canotta biancazzurra, Ivanovic viaggia con 16 punti e 5.3 assist di media, numeri che equivalgono quelli del capitano della nazionale uruguagia. Malgrado il problema di falli è cresciuto Archie, si è rivisto il migliore Iannuzzi in attacco, anche Laquintana è apparso in ripresa mettendo a tacere le voci di mercato che lo volevano sicuro a Brescia appena una settimana fa. E non è tutto: tra non molto, forse anche domenica, il capitano S andrò Nicevic è pronto al rientro, in tempo utile per la lunga volata verso i playoff e giocare una cartainpiù nella Final Eight di Coppa Italia. Intanto domenica, contro Trento, si attende un “Pala Fantozzi” pienissimo e FOrlandina vi arriva con 20 punti in classifica.