Stefano Parolari – l’Adige
TRENTO – Quattro stagioni fa Drake Diener era stato l’mvp del campionato italiano con la maglia di Sassari. Per la guardia tiratrice del Wisconsin, classe ’81. era stata una stagione eccezionale – l’anno dopo con mvp il trentino Mitchell furono poi i sardi di Sacchetti ad aggiudicarsi lo scudetto – e l’anno successivo a Reggio Emilia si giocò il tricolore contro Milano, pur uscendo da un anno martoriato di infortuni. In questa stagione, dopo un’esperienza a Saragozza (l’unica sua squadra straniera in Europa) finita nel dicembre del 2015 per il riacutizzarsi di un’infezione gastrointestinale, ha firmato per Capo d’Orlando e la sua esperienza nonché la sua classe è messa al servizio dei siciliani di coach Di Carlo. Domenica scorsa, nell’incontro che i messinesi hanno vinto per un punto a Torino, Diener ha piazzato 21 punti ed ha contribuito al successo, uno dei primi fuori casa perchè la striscia vincente è in casa con 8 match conquistati. È la vigilia della trasferta della Dolomiti Energia di Trento sull’isola (domenica alle ore 18.15, diretta su Trentino Tv) e i trentini hanno il morale molto alto dopo tre successi consecutivi. Ne abbiamo parlato con lo stesso Diener.
Capo d’Orlando sta attraversando un momento molto positivo. Da cosa deriva questo atteggiamento che si traduce in una qualificazione alla Final Eight e un quinto posto tra le migliori?
«Siamo una squadra di ragazzi altruisti – risponde Drake Diener – e con la giusta mentalità, siamo forti mentalmente, giochiamo bene insieme, abbiamo una buona chimica, grazie alla quale riusciamo a vincere le partite».
Lei, Drake, sembra essere tornato quello di Reggio Emilia, lo può confermare?
«Anche se ho 35 anni mi sento bene fisicamente, questa è la cosa più importante, sento di poter aiutare la squadra, sono in buona forma».
Coach Di Carlo è l’allenatore giusto per dare la carica e per favorire la compattezza di una squadra che sta dando ottime percentuali.
«Gennaro è un buon allenatore, anche lui ha la giusta mentalità e la giusta personalità per questo gruppo, spinge la squadra nel modo giusto, lavoriamo bene ogni giorno».
La scorsa estate quali erano gli obiettivi di Capo d’Orlando e ora sono confermati?
«L’obiettivo di Capo d’Orlando è sempre la salvezza, siamo sulla strada giusta, ma adesso puntiamo più in alto».
Da tre partite Trento ha dimostrato di avere ritmo e aggressività tanto da risalire in classifica, che tipo di partita sarà al PalaFantozzi?
«Per me Trento ha una squadra con grande fisicità, questo è un loro grande punto di forza. Quando abbiamo giocato là è stata una partita molto fisica».
Conosce qualche americano di Trento e se sì chi è, altrimenti chi considera un pericolo per la propria squadra?
«Non conosco personalmente nessuno dei ragazzi di Trento, è una squadra molto equilibrata, non c’è qualcuno che fa tutto, ogni giocatore può fare la differenza. Dobbiamo essere concentrati sui loro giochi e sulla loro potenza».
Sui rimbalzi offensivi e le palle recuperate Trento si è data una svegliata e così ha migliorato anche il tiro da tre dopo prestazioni preoccupanti arrivate dopo il taglio di Jefferson e l’arrivo di due nuovi giocatori anche per l’infortunio di Lighty.
«Hogue è un animale sotto canestro, ci sono anche altri che possono spingere sotto. Giocano forte, dobbiamo essere pronti anche a una guerra sotto il ferro».
Come giudica il livello di questo campionato italiano e che qualità c’è sul parquet?
«Il campionato italiano quest’anno è molto equilibrato, non è come in passato, quando c’erano 4 o 5 squadre di Eurolega. Quest’anno abbiamo una sola squadra di Eurolega, quindi il campionato è più livellato, lo dice anche la classifica. Il livello in Italia è ancora alto».
La crisi di Milano in Eurolega da dove deriva? Certo in campionato rimane la favorita o no?
«Non so qual è il problema di Milano in Eurolega, è una lega molto difficile. All’inizio ho pensato che era il loro anno, avevano costruito una buona squadra per fare bene anche in Eurolega, poi hanno avuto qualche problema, ma in Italia sì, sono favoriti. Ho letto però che Avellino sta aggiungendo altri due giocatori, se lo faranno diventeranno una squadra che potrà battere Milano in una serie di 7 partite».
Quali giocatori l’hanno impressionata di più in questa serie A italiana?
«Sicuramente il talento di M’Baye di Brindisi, anche Ragland di Avellino sta giocando molto bene e sono contento di vedere molto migliorato Cervi. Ho giocato con lui due anni e credo che ora sia uno dei migliori “5” della Lega».
Ha visto qualche giovane italiano che l’ha impressionato?
«Stiamo pensando a Trento adesso, credo che Flaccadori sia un ragazzo con grandi opportunità di diventare grande. Ha un buon corpo, ha talento, un buon tiro, sa palleggiare, ha tutte le caratteristiche per diventare un gran giocatore. Spero che abbia la giusta testa per mantenere questa mentalità nei prossimi anni».
A Capo d’Orlando l’Aquila Trento ha ricordi bellissimi, oltre a qualche vittoria delle quali una con canestro sulla sirena di Umeh, anche la conquista della storica serie A sconfiggendo i siciliani di coach Pozzecco, che l’anno dopo vennero ripescati.