Vanni Zagnoli – Gazzetta del Sud
RIMINI. Orlandina protagonista contro i vice-campioni d’Italia, accarezza il clamoroso successo nei quarti della Final Eight di Coppa Italia ma alla fine perde in volata. Avanti e indietro, in un bel primo tempo, equilibrato, coraggioso, che entusiasma; poi, dopo l’allungo dei reggiani nel terzo quarto, c’è la rimonta autoritaria dei paladini che sognano l’impresa prima di arrendersi proprio sull’ultima azione dopo i tiri liberi di Della Valle. Il match si apre con quattro punti consecutivi di Iannuzzi e i due falli di Diener: al 5’è 9-7 per i paladini. Reggio Emilia risponde con un parziale di 7-0 per il 14-9. Al rientro dal time-out, la Betaland piazza il controparziale di 7-0 grazie al trio Ivanovic-Delas-Perl. Il lay-up di Archie in avvio di secondo quarto porta la Beta-land sul +4 (18-14), ma Williams e poi Aradori (con un po’ di fortuna) mettono le triple che insieme all’appoggio di Reynolds lanciano gli emiliani sul +5 (23-18). La reazione è immediata e la tripla di Diener consente il sorpasso: 27-25 al 16′. L’elastico prosegue: Cervi inchioda a due mani mentre l’assist di Ivanovic per Iannuzzi tiene Capo d’Orlando incollata e al riposo si va sul 35-33. Reggio scappa via a inizio ripresa sul + 7, Capo fatica, soffre la fisicità degli italiani della Grissin Bon. In attacco Diener ha un paio di fiammate e la Betaland c’è sempre, anche a rimbalzo offensivo. La difesa è aggressiva, porta a una palla soffiata a Della Valle ma poi persa e punita da tre dallo stesso figlio d’arte. Sul 46-38 si capisce che non sarà facile, che la favola è comunque esserci, che Ivanovic non vale Fitipaldo, a dispetto di quanto sostenuto da Menetti. La profondità emiliana sembra fare la differenza, però Archie è preciso e si torna a-4. Solo il tifo emiliano è soverchiarne, perché sul parquet la partita è vivissima. Ara-dori rischia l’antisportivo per stoppare Laquintana e c’è ancora spazio per inseguire il massimo, ovvero un finale in volata. La differenza sembra solo nel tiro da tre, ma Capo d’Orlando non molla di un centimetro. Archie la mette e sul 46 pari arriva anche una super stoppata. Purtroppo Laquintana si fa intimorire da Reynolds e il sorpasso non si realizza. Ma c’è anche un tecnico contro la Grissin Bon che consente ai siciliani di mettere finalmente la testa avanti nel punteggio. Piace il duello fra piccoli, la grande voglia, feroce, di La-quintana, a rimbalzo e nel cercare il canestro. La difesa è impressionante di fronte ai califfi avversari. Jawad Williams al debutto è spaesato, Reggio rumina basket e allora via a sperare. Sul 56-52 per Capo, Delas fa anche il playmaker aggiunto e Perl continua a prendersi responsabilità. I biancoblù si issano addirittura sul+6 al 34′. E qui comincia il festival delle occasioni perdute che consentono a Reggio Emilia di tornare in partita. Soprattutto un deludente Ivanovic sparacchia dall’arco. Dopo il canestro sbagliato da Archie – il migliore dei suoi -Kaukenas punisce per il 58-56. Capo d’Orlando ha pazienza ma spreca. L’incontro si infiamma con due triple: Archie firma il 61-56, immediata la risposta di Needham. Il fallo in attacco a Laquintana è pesante, l’immenso Kaukenas pareggia, poi l’errore di Drake Diener e la scelta di Di Carlo di fare fallo su Della Valle a 9″ dalla sirena che consente a Reggio Emilia di effettuare il decisivo sorpasso. Sull’ultima azione i vice-campioni d’Italia, che non hanno ancora raggiunto il bonus, commettono due falli e “mangiano” secondi preziosi all’attacco Orlandino. La difesa sull’azione che vale la partita consente a Mario Delas soltanto un tiro da tre in precario equilibrio che si spegne sul ferro. E l’Orlandina fallisce la grande occasione di fare la storia.