Claudio Argiri – Giornale di Sicilia
CAPO D’ORLANDO. La Betaland si concede un paio di giorni in più di riposo, di cui tutti avrebbero fatto volentieri a meno, in vista della ripresa del campionato di serie A prevista per l’ ultima domenica di carnevale alle 17.30 a Cantù, sfida ricca di insidie anche perchè i lombardi ed i loro tifosi non hanno ancora digerito il meno 43 dell’andata. A proposito di digestione è ancora più dura mandare giù l’atroce beffa dei quarti di finale della Coppa Italia che ha prima illuso e poi deluso i biancoazzurri, padroni del parquet fino a poco dalla fine.Tradita da alcuni suoi big e da una scelta tattica quantomeno azzardata della panchina nel finale la Betaland ha regalato anche la qualificazione alla semifinale della Coppa Italia a Reggio Emilia che si conferma altra bestia nera dei paladini (dopo Pesaro e Trento), già sconfitti con tanti rimpianti all’andata della regular season in Emilia. E in Romagna l’amarezza è ancora più dura da mandare giù poiché i biancoazzurri hanno letteralmente gettato alle ortiche il match inaugurale della competizione di Rimini, uscendo subito dalle final eight come 9 anni fa contro Biella, fallendo con l’ex Diener due triple aperte sul più 6 a 4′ dall’epilogo e sciupando il + 5 del 38′, deciso negli ultimi secondi da due tiri liberi del reggiano Della Valle sul quale la Betaland, quantomeno tardivamente, ha deciso di far fallo.
«L’ultimo fallo è stata una scelta mia – commenta coach Gennaro Di Carlo -, volevamo avere la palla della vittoria ed oltretutto avevamo ancora time out da spendere. Ho provato anche a cambiare le rimesse per rimescolare le carte. Mi dispiace essere rimasti con il colpo in canna e non esserci giocati la palla per vincerla. C’è disappunto, c’è tristezza per una gara persa in cui le nostre percentuali al tiro da tre sono state di molto al di sotto dello standard. La qualità dei tiri presi e sbagliati era molto alta. Sentivamo la pressione, sentivamo l’importanza della gara, ci dispiace, torneremo a casa. Non siamo arrivati dove penso saremmo potuti arrivare, in quei momenti può succedere di tutto, lo sappiamo, purtroppo ci è andata così. Torniamo a casa con la consapevolezza che stiamo crescendo. Giocare una gara alla pari contro Reggio significa essere all’altezza. Voglio menzionare alcuni dei nostri giovani che hanno disputato una gara molto solida, parlo di Perl, Stojanovic, Laquintana e lannuzzi, ci hanno dato l’opportunità per giocarcela fino alla fine. Per tutti noi questa sarà un’esperienza di crescita che ci deve dare ancora più forza ed energia per credere in ciò che stiamo facendo».