Claudio Argiri – Giornale di Sicilia
Terminata la caccia al piccione, ovvero Gennaro Di Carlo da molti indicato come il capro espiatorio del bruciante ko con Reggio Emilia in Coppa Italia, la Betaland, che a Cantù il 26 alle 17.30 deve avere di più dai vari Tepic, Diener e Delas, da domani si concentrerà sulle ultime undici gare della regular season di Serie A dove difendere il prezioso posticino nei play-off scudetto che finora si è ampiamente meritata. Al di là dei dettagli che quando c’è tanto equilibrio come in tutte le final eight di Rimini fanno comunque la differenza, l’errore tecnico del coach casertano sulla gestione finale ed in qualche altro frangente del quarto di finale, non può certo far dimenticare che Di Carlo è stato l’artefice principale della miracolosa salvezza della scorsa stagione quando prese una squadra che faceva acqua da tutte le parti, ed ancor di più quello che ha portato i biancazzurri ad occupare in pianta stabile un posto tra le prime otto nella griglia nelle prime 19 giornate (10 vinte e 9 perse) tanto da essere indicato come l’attuale favorito per il premio di tecnico dell’anno. «Il nostro allenatore ha ordinato ben prima il fallo che è stato poi commesso solo a 9 dalla sirena – lo difende il decano dei dirigenti, Ciccio Venza – poi tutti i filosofi della pallacanestro possono discutere e fare congressi sulla decisione del nostro coach che, però, è quello che ci ha portati al quinto posto alla fine del girone di andata e che ci ha regalato una grande salvezza l’anno scorso e per il quale c’è la massima fiducia visto che è il nostro futuro e c’è grande voglia di riprovarci». Fino al 7 maggio bisognerà lottare ancor di più per difendere la griglia, consci che realisticamente con il prepotente inserimento di Trento (l’unica imbattuta del primo scorcio del girone di ritorno) i posti liberi per i play-off restano due con ben 6 squadre in lotta racchiuse in due soli punti. «Penso che con 30 punti si possa essere tra le prime 8 e se dovessimo vincere le restanti 5 partite casalinghe ce la potremmo e dovremmo fare» commenta il giovane ds Giuseppe Sindoni. Nell’attesa del rush finale un passo indietro a prima della palla a due con Reggio Emilia che ha inaugurato la PosteMobile Final Eight 2017. Gianluca Basile, ex azzurro argento olimpico ad Atene 2004, che ha vestito la maglia di Reggio Emilia, Fortitudo Bologna, Barcellona, Cantù, Milano e Orlandina Basket, dove ha chiuso la sua più che brillante carriera, ha ricevuto dalle mani del presidente della Fip, Gianni Petrucci, una targa celebrativa per un campione che a 42 anni, dopo tante stagioni ad altissimo livello, ha deciso di dire basta alla pallacanestro giocata. Sotto un applauso scrosciante del pubblico, Basile ha salutato i tanti tifosi presenti al Palafiera di Rimini il presidente della Legabasket Egidio Bianchi ha premiato 0 «Baso» che nei giorni scorsi aveva ribadito il proprio ritiro dall’attività agonistica, ufficializzato nel maggio 2016. La Coppa Italia va a Milano patron dell’Orlandina, Enzo Sindoni, consegna la maglia numero 5 a Basile Alle final eight di Rimini il saluto al basket di Gianluca Basile. L’ex azzurro è stato premiato dal presidente della Fip, Gianni Petrucci per la sua straordinaria carriera conclusa a Capo d’Orlando. La finale di ieri sera a Rimini è stata vinta dall’EA7 Milano contro il Banco di Sardegna Sassari (84-74). Ricky Hickman, 25 punti, mvp della manifestazione, ha messo il marchio sul sesto trofeo (il secondo consecutivo) delle Scarpette Rosse.