Giuseppe Lazzaro CAPO D’ORLANDO
Nessun rammarico per la Final Eight di Coppa Italia, obiettivo playoff ma anche un monito per il futuro. È un Enzo Sindoni a 360 gradi quello che commenta il periodo della sua Orlandina non disdegnando, però, di lanciare segnali che devono essere colti in tempo. «Nessun rammarico per la gara con Reggio Emilia – dice il presidente -, anzi, c’è la convinzione che la squadra ha dato il meglio di quanto poteva. Quando una partita finisce in questo modo, ogni episodio diventa decisivo: il tiro di Delas alla fine, il fallo chiamato a Laquintana prima, i due tiri da tre sbagliati da Ivanovic… con uno dentro avremmo vinto. I 9″ e la scelta di fare fallo: unico dispiacere che siano passati 10″ dall’inizio del possesso di Della Valle, abbiamo concluso la partita tirando, se non avessimo fatto fallo e Reggio Emilia avrebbe segnato ci saremmo chiesti che doveva essere fatto il contrario. Così come coach Di Carlo ha saputo inventarsi le vittorie esterne con Brescia e Torino, aveva in mente una strategia diversa nel finale e che poi non ha avuto il responso del campo. E poi credo sia un record con Reggio Emilia che doveva recuperare e l’ha fatto commettendo un solo fallo di squadra in 9’51”. Abbiamo giocato alla pari con quella che viene indicata come una possibile antagonista di Milano nella corsa allo scudetto, una squadra che, non a caso, è terza in classifica e con la quale ci rivedremo a Capo d’Orlando in campionato e, magari, chi lo sa, anche ai playoff». – A proposito della post season, questo è l’obiettivo da qui al termine della regular season? «Le Final Eight – risponde Sindoni – non erano un obiettivo, abbiamo capito di poterle centrare e le abbiamo prese. La classifica ed il campionato indicano che anche i playoff sono un obiettivo potenzialmente raggiungibile. Lo fissiamo con la leggerezza di chi sa di essersi quasi garantito il diritto al settimo campionato della propria storia in Serie A: questo sì che è un obiettivo». – Le presenze al “Pala Fantozzi” sono l’unico neo di questa stagione? «Ma lo voglio tradurre in positivo. Intanto ringrazio le oltre duemila persone che pagano per vedere, sostenere e identificarsi in questa squadra, sono convinto che, continuando sulla strada del bel gioco e dei risultati e della proiezione di Capo d’Orlando e del suo hinterland a questo livello, il pubblico crescerà». Detto ciò, Sindoni lancia il sassolino nello stagno: «Ma prima che dal pubblico spero di avere risposte e attenzioni dalle eccellenze economiche e produttive del nostro territorio che, al pari di quelle istituzionali e politiche, sembrano non avere responsabilità e attenzione nei confronti di chi ci permette di confrontarci allo stesso livello di Reggio Emilia, Milano, Venezia e via dicendo. A questo aspetto sono molto attento perché se rimanessimo isolati a livello politico e imprenditoriale, potremmo assumere decisioni che oggi nessuno immagina. E la responsabilità non sarebbe certo di qualche centinaio di spettatori in più che speriamo di conquistare ma di chi, a differenza nostra, dal territorio prende – conclude il presidente Sindoni – dimenticando il dovere di restituire qualcosa».