La Betaland Capo d’Orlando è in viaggio in queste ore per raggiungere la Lombardia e domani sfidare la Pallacanestro Cantù (PalaBancoDesio, ore 17.30). Nella conferenza pre gara di venerdì coach Gennaro Di Carlo e il lungo croato Mario Delas hanno sottolineato, se mai ce ne fosse stato bisogno, come la sconfitta nel quarto di finale di Coppa non abbia per nulla scalfito l’umore e la voglia del gruppo.
DICHIARAZIONI
Mario Delas «Dopo la partita abbiamo avuto modo di riunirci con il coach per analizzare in video gli errori commessi e studiare come migliorare. Abbiamo avuto sette giorni per preparare la partita con Cantù, vogliamo provare a rialzarci subito. Da qui alla fine della stagione ogni gara sarà importante, in ogni partita cerchiamo di fare le cose che l’allenatore ci ha chiesto e se sbagliamo proviamo dal giorno dopo a fare meglio. Ci concentreremo gara dopo gara sugli avversari che arrivano per provare a chiudere nella migliore posizione possibile».
Di Carlo: «Callahan ha detto in un’intervista che vogliono vendicare il -43 dell’andata. Credo che questo rispecchia i sentimenti di Cantù, cercheranno in tutti i modi di metterci sotto, al di là di quello che è il valore della partita in sé. La nostra strada prevede 11 partite da qua alla fine dell’anno, vogliamo cercare di rimanere tra le prime otto, vogliamo ripartire vincendo a Cantù, riprendere la marcia. Siamo pronti, il finale di stagione sarà duro, ma siamo pronti per affrontarlo. Credo che la partita di Rimini abbia aumentato la nostra consapevolezza, siamo una squadra in crescita. Se così non fosse stato non avremmo condotto la partita per larghi tratti. La rabbia si è trasformata in consapevolezza positiva di quello che questo gruppo ha dato e può dare ancora. Ho capito dopo la sconfitta a Caserta che i risultati positivi sarebbero arrivati e che avevamo delle chances concrete di essere tra le prime otto, e credo che potremmo rimanerci. Abbiamo 11 finali da qui alla fine del campionato, per conquistare i playoff servirà unità, lottare tutti insieme per un unico obiettivo. Sono un uomo ambizioso, ho avuto la fortuna di avere questa chance di allenare l’Orlandina e non me la farò scappare. Questa opportunità per me significa provare a diventare il migliore allenatore possibile, sono concentrato solo su questo. Voglio continuare a pedalare per vincere, se è con l’Orlandina ancora meglio. Purtroppo non avrò a disposizione Sandro Nicevic, ma sarà comunque con noi. Il capitano ha avuto un altro piccolo ritardo nella tabella di marcia per il recupero, secondo me dovuto alla troppa foga e alla troppa fretta di recuperare. Chi ha avuto la fortuna di vedere Sandro nel primo allenamento con la squadra ha visto un giocatore che aveva grandissima voglia di giocare, ci vorrà un’altra settimana, lo aspetteremo. Sandro è e resta il capitano».
Ufficio Stampa Betaland Capo d’Orlando