Giuseppe Lazzaro – Gazzetta del Sud
CAPO D’ORLANDO – Mentalità vincente. Il valore aggiunto dell’Orlandina, in questa straordinaria stagione che potrebbe regalare risultati impensabili, si chiama Milenko Tepic. Pur partendo dalla panchina, l’esterno rappresenta ormai una garanzia per coach Di Carlo che, non a caso, lo sta utilizzando con continuità nei finali di partita, quando la palla pesa il doppio. E se l’avversario spende fallo, il serbo è una sentenza dalla lunetta (in stagione viaggia con il 91%: 33/36) e l’Orlandina anche grazie alla sua freddezza ai liberi ha vinto in volata le ultime tre gare con Cantù, Brescia, e Cremona. Per Tepic parla abbondantemente la sua carriera con la ciliegina sulla torta dell’Eurolega conquistata nel 2011 al Panathinaikos sotto la guida del “santone” Zelimir Obradovic. «Cremona è stata molto aggressiva nei primi due quarti – afferma Tepic – poi abbiamo girato dalla nostra parte l’inerzia e questo sta a dimostrare che lo spirito dello spogliatoio è tale da permetterci da colpire al momento giusto. Vincere contro chi lotta per non retrocedere, per di più in casa loro, ha confermato la forza del gruppo».
– Dopo cinque mesi come vedi la Serie A?
«Competitiva ed equilibrata, con tante squadre vicine in classifica. In questa situazione la differenza la fanno i dettagli e l’armonia in squadra. Siamo una squadra unica nel campionato e differente da tutte le altre per il nostro modo di intendere la pallacanestro. Sappiamo aggiustarci in corsa, adeguandoci in base all’avversario che abbiamo di fronte».
– Quante sono le chance di approdare ai playoff e di rimanere tra le prime quattro?
«In questo momento abbiamo l’80-90% di possibilità di andare ai playoff mentre per i primi quattro posti oggi è difficile pronunciarsi. Abbiamo un calendario uguale tra casa e trasferta ma dobbiamo sempre guardare a una partita alla volta, proseguendo con questa mentalità. A inizio stagione in tanti ci indicavano all’ultimo posto e invece stiamo sorprendendo».
– Tu sei abituato alle grandi vittorie e hai portato nel gruppo un quid in più.
«È importate che nell’Orlandina ci siano giocatori come me abituati a un certo tipo di partite e di risultati. Faccio del mio meglio per trasmettere questa mentalità ai miei compagni. Quando sono arrivato ho subito creduto in questo team, che aveva buone possibilità di conquistare i playoff. Non c’è pressione, non è prioritario arrivare tra le prime otto ma, a questo punto, è importante farlo per noi e per il club. Aiuta certamente aver ottenuto il rispetto degli altri. Dal mio punto di vista le piccole squadre hanno paura delle grandi vittorie. Invece dobbiamo cercare di infondere un altro tipo di spirito: i successi sono sempre possibili con il lavoro, la costanza e il metodo».
– Domenica tornate in casa per affrontare Caserta, reduce da quattro ko di fila: quali potrebbero essere le insidie?
«Ogni gara è interessante e particolare. Caserta era partita alla grande, a lungo è stata al secondo posto. È una buona squadra, che sta solo attraversando un periodo difficile. Ci sono buoni giocatori, a cominciare da Sosa e da noi proveranno a dare una svolta al loro cammino, anche per il loro allenatore al quale è stata ribadita la fiducia da parte della società. Quindi, per vincere, dobbiamo giocare come sempre al meglio».
– Se ci sarà una proposta di rinnovo ti farebbe piacere rimanere?
«Capo d’Orlando è un posto meraviglioso, se vinci o perdi ti fanno i complimenti e c’è entusiasmo. Ma per questo discorso ne parleremo a fine stagione».