Antonio Puglisi – Gazzetta del Sud
CAPO D’ORLANDO – Sandro Dell’Agnello, nonostante la sconfitta, è consapevole di aver dato quanto era nelle possibilità della sua squadra contro questa Capo d’Orlando. «Avevamo studiato la partita limitando il loro tiro da tre e ci siamo riusciti. Abbiamo dato tutto quello che avevamo – continua il coach della Juvecaserta – ma abbiamo preso un break di 7-0 nell’ultimo quarto che è stato determinante. Mi spiace che alla fine abbiamo perso penalizzando nelle scelte tecniche Putney, ma con i quattro piccoli abbiamo recuperato. Sono molto contento della reazione dei miei ragazzi dopo quanto successo in settimana».
Di Carlo non usa mezzi termini, e dopo il doveroso riconoscimento agli avversari si lancia in prospettiva playoff. «E doveroso ammettere che Caserta ci ha dato filo da torcere sino all’ultimo secondo e a loro vanno tutti i miei complimenti. Nei primi due quarti – prosegue il coach – non siamo stati aggressivi e tenaci. Forse pensavamo che la loro resistenza sarebbe durata poco, ma non è stato così. Ho dovuto usare tanto la panchina sia per problemi di falli che per l’intensità della partita. Quando abbiamo cominciato a pensare meno e giocare più a campo aperto, questo ha messo in difficoltà Caserta».
– Sogno sempre più vicino da realizzare adesso. «I playoff si vedono da vicino e a sette gare dalla fine non ce li faremo sfuggire. Volevamo avere 28 punti dopo la gara contro Caserta e così è stato. Siamo soddisfatti e faremo di tutto per chiudere la stagione regolare nella migliore posizione possibile».
– Tepic, Ivanovic e Laquintana contemporaneamente in campo: è stata la svolta? «Giocare con tre portatori di palla è stata una scelta per cercare di far rifiatare Diener, che stava faticando parecchio nella marcatura su Berisha. Ho cercato di inserire così un giocatore con un passo più breve per limitarlo. Inoltre, così ho probabilmente aumentato la possibilità di segnare dalla lunga distanza che infatti alla fine ha pagato».
– Come a Cremona, troppe palle perse nei primi 20′. Un problema da risolvere. «Sulle palle perse dei primi due quarti non saprei dare una spiegazione. Credo si tratti più di un problema difensivo che ci porta sotto ritmo. Se la palla non circola – conclude Di Carlo – andiamo in affanno e dobbiamo accelerare il ritmo come abbiamo fatto nei due quarti finali».