Giuseppe Lazzaro – Gazzetta del Sud
CAPO D’ORLANDO – Suona l’ora della vigilia. Capo d’Orlando si mobilita in vista della super sfida di domani sera al “PalaFantozzi” (palla a due alle 18,15) tra Orlandina e Reggio Emilia con in palio due punti fondamentali, per entrambe, nella corsa ai playoff ed anche ad un piazzamento importante nella griglia. Non c’è solo il prestigio, anzi, questo passa in secondo piano per la Betaland che affronta i vice campioni d’Italia delle due stagioni precedenti, bensì qualcosa che sembrava essere impossibile e frutto delle favole a inizio stagione. La squadra ne è consapevole e, in questa settimana, ha lavorato al meglio possibile: poi deciderà il campo.
«L’aspetto più importante dopo la sconfitta che abbiamo subito a Varese – ha detto in sala stampa il play Nikola Ivanovic ieri pomeriggio – è stato quello psicologico. Sappiamo l’importanza della partita di domani e cercheremo di partire subito al meglio».
Un mese e mezzo fa, nella gara dei quarti della Final Eight di Coppa Italia, Ivanovic disputò un primo quarto strabiliante, poi un calo tanto che coach Di Carlo lo tolse dal parquet negli ultimi 90 secondi: domani una motivazione personale per dimostrare qualcosa ad un avversario quotato?
«Non ero contento dopo quella gara persa – risponde il giovane montenegrino – Dopo il primo quarto non ho fatto tutte le cose giuste che servivano per vincere. Ogni partita ha una motivazione speciale, non importa quello che è successo un mese e mezzo fa, conta adesso quello che si deve fare».
Qual è il tuo bilancio anche perché sei arrivato in corsa?
«Penso che l’atteggiamento migliore sia quello di non accontentarsi mai. Stabilire un obiettivo a inizio stagione è importante: ed era quello della salvezza. Ma non aveva senso, una volta raggiunto, giocare senza pressioni e traguardi ulteriori negli ultimi due mesi: questo non è l’atteggiamento giusto di ogni sportivo. Ogni nostro giocatore ha scritto un proprio obiettivo sulla lavagnetta dello spogliatoio. Il mio personale è quello di arrivare il più lontano possibile, insieme alla squadra. Difficile dire adesso con quale squadra sarà eventualmente più complicato giocare nei playoff. Le prime tre, Milano, Venezia e Avellino, meritano quel posto e sono andate in Europa, sulle altre dipende dalla qualità del roster ma anche dal modo in cui si accoppiano con noi. Per esempio con Trento è stata molto dura, sono fisici e ci hanno messo in difficoltà».
Se si gioca ad esclusione facile entrare nella testa di Ivanovic che vorrebbe evitare al primo turno, a parte le tre big, proprio Trento (in questo momento lo scontro nei quarti sarebbe proprio Trento-Capo d’Orlando, quarta contro quinta…).
Infine il futuro.
«È ancora presto per me parlare di quello che succederà nei prossimi tre mesi. Sarà una lunga estate perché giocherò gli Europei a settembre con la qualificazione ottenuta con il Montenegro ed ho un contratto in essere con l’Aek Atene. Come valuterei la proposta di rinnovo del prestito da parte dell’Orlandina? Non avrei problemi – ha concluso Ivanovic – qui sto bene ma, ripeto, ancora è troppo presto per parlarne».