Giuseppe Lazzaro – Gazzetta del Sud
CAPO D’ORLANDO – Nel presente impegnata a cercare un posto nei playoff, ma con lo sguardo rivolto al futuro, la programmazione dell’Orlandina Basket si ferma per quanto emerso nel Consiglio Federale che si è riunito ieri. L’assemblea, infatti, ha deliberato all’unanimità che tutte le gare della stagione di Serie A 2018/2019 dovranno essere giocate in palasport con una capienza minima di cinquemila posti a sedere. L’obbligo della capienza minima scatterà già dai playoff della stagione precedente e cioè la prossima (2017/2018), così come era stato auspicato un mese fa. «L’auspicio – si legge nel comunicato stampa del Consiglio Federale – è che tutte le società possano già disputare le gare di playoff del campionato in corso in impianti di gioco con capienza minima di cinquemila posti a sedere». La situazione dell’Orlandina, quindi, è appesa a questa decisione, non fosse altro perché, due mesi fa, il presidente Enzo Sindoni ha spiegato che l’obiettivo della società è quello di stabilizzarsi nella massima serie negli anni. Al momento, infatti, in Sicilia esiste una sola struttura capace di avere cinquemila posti a sedere e la relativa omologazione: il “PalaTupparello” di Acireale, spesso luogo di importanti concerti. In provincia di Messina non c’è una struttura e neanche con un allargamento il “PalaFantozzi” potrà arrivare a cinquemila posti. «Per noi si tratterebbe di un serio problema – aveva detto il direttore generale Francesco Venza quando i sussurri cominciavano a dilagare -. Certamente non saremo i soli». Questa, al momento, la geografia degli impianti delle squadre di Serie A che, oltre all’Orlandina, non hanno l’impianto adeguato secondo le nuove normative che scatteranno stabilmente per tutti fra due stagioni: Trento (4.000 posti); Brescia (gioca a Montichiari, 3.996); Pistoia (4.000) ; Brindisi (3.534); Torino (3.970); Reggio Emilia (3.500) ; Venezia (3.506); Cremona (3.527). Quindi, insieme a Capo d’Orlando (“Pala Fantozzi” da 3.508 posti), ben altre otto società hanno lo stesso problema e non sarà una cosa di facile risoluzione. Quindi, al di là di conferme (già se ne parla per la prossima stagione, vedi proposta di rinnovo fatta a Iannuzzi e da inoltrare anche a Diener) e di acquisti, il problema principale diventa il palasport, sia se i risultati nella prossima stagione saranno pari a quelli di quest’anno (lotta per i playoff) e sia se, fra due annate, ci sarà solo la presenza in A con l’obiettivo della salvezza da conquistare. La palla, quindi, passa dal presidente ed ex sindaco Enzo Sindoni al suo successore, il primo cittadino e tifosissimo dell’Orlandina Franco Ingrillì. Bisogna muoversi per tempo, anzi, in anticipo, per ottenere i finanziamenti (per esempio con il Credito Sportivo) e realizzare un nuovo palasport in merito al quale esiste un progetto che sembra rimasto nei cassetti nonostante le rassicurazioni dell’amministrazione.