Giuseppe Lazzaro – Gazzetta del Sud
CAPO D’ORLANDO – Tentare l’impresa con Avellino domenica e vincere l’ultima gara con Pesaro per non disperdere quanto di buono costruito. Arriva a tre giornate dalla fine il campionato di Serie A, il tempo dei verdetti è vicino, l’Orlandina sta attraversando il suo periodo più delicato avendo subito a Sassari la quarta sconfitta di fila, la rosa è ridotta ai minimi termini con appena sette elementi ma la buona prestazione del “PalaSerradimigni” induce a pensare in positivo. Conti alla mano, però, servono due vittorie per non rischiare di restare fuori dalla griglia dei playoff che, al momento, vede la Betaland dentro con il settimo posto (affronterebbe Venezia al primo turno). Al limite potrebbe bastare un solo successo ma dipende dai risultati delle inseguitrici, Pistoia e Brindisi (dove l’Orlandina andrà nell’unica trasferta rimasta alla penultima giornata) in particolare. «Sinceramente c’è poco da dire – ha commentato il match di Sassari coach Gennaro Di Carlo -. Abbiamo sbagliato gli ultimi due-tre possessi, che potevano essere decisivi per la nostra vittoria. Devo fare i complimenti ai ragazzi che hanno fatto una gara di grande intensità e di grande carattere. Cisiamo adattati con dei quintetti per noi inusuali e per larghi tratti abbiamo messo in difficoltà Sassari. Alla Dinamo vanno fatti i complimenti perché ha risolto una partita complicata. Dobbiamo voltare pagina, siamo alla quarta sconfitta consecutiva, ma ho visto una squadra che ha ripreso piglio e fiducia. Mi voglio tuffare direttamente nella prossima gara con Avellino. Ci serve una vittoria per riacquistare consapevolezza nei nostri mezzi. Mi aspettavo un campionato serrato. A tre giornate dalla fine tante squadre lottano per i playoff. Avrei firmato sei mesi fa per essere qui a tre giornate dalla fine a lottare per i playoff, uno scudetto per Capo d’Orlando. Ho visto negli occhi dei miei ragazzi grande determinazione., sono fiducioso». Dall’altra parte l’ex di turno Federico Pasquini è soddisfatto ma evidenzia anche il quadro positivo dell’Orlandina. «E stata – ha detto il coach di Sassari – la partita che immaginavo, dura e intensa, contro una squadra che non a caso occupa questa posizione in classifica, con una solidità difensiva davvero importante. Noi nei primi due quarti siamo stati un pò macchinosi a livello offensivo. All’intervallo ho chiesto ai ragazzi di essere più aggressivi, specie nell’uno contro uno lavorando sui piccoli per creare quegli extra possessi che poi ti permettono di creare dei tiri in ritmo. Tutto questo ovviamente è partito dalla difesa e dalla capacità di complicare qualunque loro tiro. Per cui dico, bravi i ragazzi a voltare pagina dopo l’intervallo, bravi a chiudere il terzo quarto 24-13 e bravi poi a controllare la partita nell’ultimo quarto e a concludere ribaltando il -7 dell’andata». In ogni caso una differenza canestri diversa da quella persa con Pistoia: infatti, con Sassari distante quattro lunghezze, un arrivo apari punti molto difficilmente accadrà. Da oggi si torna a lavorare al “PalaFantozzi” dove domenica arriverà Avellino per l’anticipo di mezzogiorno su Sky Sport.