Giuseppe Lazzaro – Gazzetta del Sud
CAPO D’ORLANDO – «Una super finale». Da Milano, dove la figlia Federica ha appena conseguito la laurea magistrale in Economia alla Bocconi, il presidente Enzo Sindoni ha cosi inquadrato la sfida di mezzogiorno di domani al “PalaFantozzi” tra Orlandina e Avellino (diretta su Sky Sport 1).
Un concetto ripreso da Gennaro Di Carlo nella consueta conferenza pre-gara di ieri pomeriggio.
«In effetti — ha esordito il coach paladino — è una super finale a tutti gli effetti. Domenica abbiamo ben chiaro il valore e l’importanza della gara e mi piacerebbe che questo clima lo si avverta tra chi ci è attorno quotidianamente. Da quando alleno qui per la prima volta da qualche settimana sento qualche ronzio nelle orecchie di chi non crede in quello che stiamo facendo. Domenica giocheremo per raggiungere un grande sogno, i playoff. Di fronte una corazzata, che punta molto in alto nel finale di stagione e che lotta per il secondo posto finale ed evitare l’incrocio con Milano in semifinale. «Dobbiamo entrare in un’ottica — riprende Di Carlo – se dobbiamo guardare la qualità del roster di Avellino va riconosciuto che, dopo Milano, è quello di maggior talento e il pronostico dovrebbe essere chiuso. Ma non sarà così, da quest’altra parte ci saremo noi che in qualche modo cercheremo di sovvertirlo. Cercheremo di fare l’impossibile per venire a capo di una gara fondamentale e che va vissuta come una finale e con il vantaggio di giocarla in casa».
A Sassari si è rivista una Orlandina brillante.
«Non faccio paragoni rispetto a Pistoia o altre gare. La nostra è l’unica squadra che è venuta fuori da una uscita con Reggio Emilia in Coppa Italia cocente, arrivata dopo una gara in equilibrio e a tratti anche dominata ed è stata quella che ha avuto un colpo di reni, senza cali e trovando energie motivazionali che ci hanno portato dove oggi siamo. Il calendario lo conoscevamo molto bene. Pistoia è stata una delle trenta gare in programma e non posso fare paragoni per una singola partita. A Sassari ci siamo presentati aggiustando la squadra con le risorse che avevamo, il gruppo ha risposto presente, alla fine eravamo seccati al 50% per avere sprecato l’occasione con due contropiede e due palle perse, per il 50% soddisfatti di avere verificato che l’Orlandina è viva, determinata e concentrata sull’obiettivo».
Betaland con una rotazione in più.
«È arrivato Kikowski, giocatore che ha delle qualità realizzative molto importanti, che ci darà una mano sostanziale nel cercare di allungare le rotazioni con gli esterni. In estate abbiamo costruito una squadra con dieci giocatori e lui oggi rappresenta un ritorno al nostro disegno iniziale. Una alternativa ed una aggiunta all’arsenale offensivo che possiamo mettere in campo. Un ragazzo dalle prime impressioni per bene, educato, solare dalla grande etica e mi auguro che tutte queste caratteristiche servano nel più breve tempo possibile — ha concluso Di Carlo — a farlo inserire nel nostro contesto».
In sala stampa anche Drake Diener, ex di turno (ad Avellino ha giocato nel 2008/09).
«La nostra reazione a Sassari — ha detto “Mandrake” — non è stata una sorpresa. Abbiamo avuto la palla sul -3 sprecandola ma non siamo giocatori morti, siamo mentalmente forti, ci alleniamo bene e sappiamo che abbiamo perso qualche giocatore nel corso del campionato ma ogni volta abbiamo continuato a giocare nel modo giusto. Calcoli? Sono facili a farsi, se ne vinciamo due siamo sicuri dei playoff. Kikowski è un buon tiratore, intelligente e che può funzionare bene in squadra. A Sassari abbiamo giocato in sette, averne uno in più è importante».