Giuseppe Lazzaro – Gazzetta del Sud
CAPO D’ORLANDO – L’Orlandina va a Brindisi (domani, ore 18,15, diretta su Rai Sport) per vincere, malgrado le gravi defezioni in organico e ottenere l’accesso ai playoff. Squadra ricaricata, grazie anche alla cena sociale svolta giovedì al “Circoletto” e con il contemporaneo compleanno di Pawel Kikowski, ieri al suo esordio anche tra i microfoni nella sala stampa “Daniele Di Noto” nella consueta conferenza pre-gara.
«È una squadra – ha detto l’esterno polacco – che sembra una famiglia e mi sento molto bene. Ho avuto subito buonissime impressioni, mi sono integrato immediatamente grazie a tutte le persone, all’interno e all’esterno, della società. È sempre meglio ogni giorno per me ma mi sono integrato nel gruppo dal punto di vista umano ed anche della tattica del campo. Adesso miglioro con più allenamenti e con il lavoro del coach che mi sta spiegando bene gli obiettivi sul campo».
Inevitabile parlare di Adam Wojcik, il fuoriclasse e primo giocatore polacco ad avere indossato, nel 2007/08, la maglia dell’Orlandina.
«Adam – sorride Kikowski – è stato il professore del basket, ho grandi ricordi di lui come compagno in nazionale ed è bello parlare con Adam dentro e fuori dal campo. Ci siamo sentiti un giorno prima di essere qui e mi ha ben illustrato la realtà di Capo d’Orlando».
La tua esperienza potrebbe durare per pochissimo, se la società ti chiedesse di restare?
«Prima di tutto dobbiamo finire il lavoro e fare i playoff, se ci fosse la possibilità sarei ben lieto – ha concluso Kikowski – di rimanere a Capo d’Orlando».
Molto determinato Gennaro Di Carlo.
«Partiamo da un concetto – ha detto il coach paladino -, quello che oggi siamo in piena lotta per raggiungere i playoff, traguardo al quale dobbiamo guardare con determinazione e realismo nella misura in cui è realizzabile. A Brindisi sarà una partita tostissima ma anche una bellissima opportunità per tastare la nostra consistenza e la capacità di giocare sotto pressione. Penso che come in tutte le partite ci sia un treno per vincere e dobbiamo essere capaci di salirci sopra per andarci a prendere due punti importantissimi».
Come fare senza due uomini del quintetto quali Stojanovic e Archie?
«Migliorando quello che abbiamo fatto con Avellino, con cui abbiamo giocato meglio che a Sassari. E credo che arriveremo in una settimana in cui questa abitudine di giocare con quattro “piccoli” potrà anche essere meglio per noi. Sarà importante reggere la gara per avere l’opportunità di portarci a casa i due punti e il posto nei playoff».
Atleticamente reggerete il peso di Brindisi, piena di americani?
«Dopo oltre il 90% di regular season non è la prima squadra con atletismo e talento che incontriamo. Dobbiamo porre la giusta attenzione e vorrei che Brindisi si preoccupasse anche di noi e tanto di quelle che sono le difficoltà che potremo creare a loro. Una sfida complicata ma che mi intriga per cercare di sovvertire il pronostico e mi auguro di riuscire a trasferire questo essere frizzante ai ragazzi e dare quel pizzico di freschezza in più per sfruttare questo momento. Anche a loro, dopo il ko con Caserta, è venuto meno qualcosa».