Giuseppe Musto – Gazzetta del Sud
BRINDISI. È un Gennaro Di Carlo sottotono quello che si presenta nella sala stampa del PalaPentassuglia. «Abbiamo pagato a caro prezzo alcune triple – commenta il coach di Capo d’Orlando – ma a un certo punto sembrava avessimo preso in mano l’inerzia della gara. Alcune scelte in attacco, con qualche palla persa di troppo, non ci hanno consentito di segnare con costanza. Si chiude per noi la possibilità di conquistare i playoff senza dipendere dagli altri. Quello che dobbiamo fare è vincere in casa contro Pesaro, poi guarderemo gli altri risultati. Mi sembra che sia ancora tutto aperto. Ce la giocheremo fino alla fine, abbiamo dato ancora una volta dimostrazione di vitalità e tenacia – spiega ancora. -Nel secondo quarto ci hanno tradito delle disattenzioni che ogni tanto possono essere anche considerate normali, ma che questa volta non dovevano accadere. Abbiamo dato a Brindisi la possibilità di segnare 30 punti in un quarto, e ovviamente questo si paga. Di queste sei ultime sconfitte quella più brutta è stata quella in casa contro Reggio Emilia, quasi tutte le altre alla fine sono state combattute. Ce le siamo giocate tutte, ma la verità è che non siamo riusciti a vincere. Dobbiamo avere la forza di guardare avanti con grande fiducia perché come dico sempre il nostro non è un percorso finalizzato alla singola stagione ma pensiamo anche al futuro, guardiamo con fiducia alle stagioni a venire». «In questa gara – prosegue Di Carlo – ho tenuto tanto in campo Iannuzzi e ha fatto molto bene, Kikowski è un ottimo giocatore, Ivanovic ha fatto una gran bella partita, ha gestito la squadra con grande personalità e lucidità, e peccato non ci sia stato Stojanovic ad aiutarci. Questo mix di giovani e veterani ci consentirà di guardare avanti con fiducia. Siamo amareggiati ma contiamo domenica prossima di esserlo un po’ meno. Purtroppo gli errori appartengono a questo sport, quando si alza l’asticella si riduce il margine di errore e significa che si devono fare meno errori, vincere più partite. A mio modo però sono soddisfatto di queste 29 partite, ricordo quando abbiamo completato il roster e tutti ci consideravano gli ultimi della classe. Per me venire qui e giocare questa partita è un fatto di sostanza – conclude Di Carlo – ma non dobbiamo dimenticarci da dove siamo partiti».