Vincenzo Di Schiavi – Gazzetta dello Sport
MILANO – «Ora non so cosa devo fare. Non ho mai giocato i playoff e questo risultato non era previsto. Per me è un momento difficile perché il discorso si fa interessante. In gara-2 sappiamo che si azzera tutto, ma stasera avvertiamo la possibilità di potercela giocare contro Milano». La riflessione del cameade Gennaro Di Carlo è forse un po’ paradossale, ma tutt’altro che errata. Capo d’Orlando incendia i playoff già in gara-1, espugnando il Forum dove Milano affonda in un serata a tratti impresentabile. Sciogliere le incrostazioni del mese sabbatico, scandito dall’inconsistenza del risultato, produce un incipit surreale. Milano è l’ombra di se stessa in un primo tempo fatto di 16 palle perse, surclassata nel gioco dalla Betaland. Torna in sé, l’EA7, solo negli ultimi otto minuti, sospinta da un colossale Pascolo (17 punti nell’ultimo quarto), tenuto a lungo a bagnomaria da Repesa per regalare minuti all’ectoplasma Macvan, ma non basta. Il coach croato, decano della post season con le sue 93 panchine (agganciato Bianchini al terzo posto), rende onore agli avversari e bacchetta i suoi: «Hanno vinto meritatamente. Hanno giocato meglio, sono stati più equilibrati e concentrati. Soprattutto sono scesi in campo senza un briciolo di nervosismo al contrario di quello che abbiamo fatto noi. Chiaro che quando si parte così male la rabbia monta. Ho cercato di calmare la situazione, ma alcuni giocatori, tipo Hickman e Simon, erano troppo carichi di energia negativa. Siamo e restiamo i favoriti. Arrivare in fondo dipende solo da noi». Al momento pare facile come scalare l’Everst a piedi nudi, pur se la legge dei playoff racconta che quello che è successo ieri quasi mai fa testo.
SPECCHIO – Un iroso timeout di Repesa dopo 58 secondi, 6 cambi in meno di 8 minuti e un primo quarto chiuso con 0/9 da tre e 8 palle perse è lo specchio della peggior Milano della stagione. Un avvio da incubo che la Betaland sfrutta senza tanti timori reverenziali. Difese miste uomo-zona, un super Iannuzzi e il fosforo di Tepic, la vera mente pensante di un’Orlandina che ritrova di colpo la verve della prima parte di stagione mettendo alla corde una Milano indecente. Dopo l’8-0 iniziale, volano anche a +10 i siciliani mentre i campioni d’Italia mostrano il peggio del loro repertorio. Tiri forzati e sbilenchi, ribaltamenti di campo con palla in tribuna, difesa alla moviola, una regia colma di gente ma drammaticamente carente e tanti, troppi, giocatori (McLean in avvio e Macvan) incomprensibilmente vuoti di energia. E anche quando Pascolo sferza i suoi, supportato dalle triple di Hickman che lava così un avvio da schiaffi e da qualche bagliore di Simon, la sostanza non cambia.
POCHEZZA – Milano mette il naso avanti per un batter di ciglia 28-27, palesando una pochezza di gioco e di idee disarmante. Tant’è che Capo schizza di nuovo a +10, spinta dalla insopprimibile qualità di Tepic, colpendo non solo in transizione ma pure a difesa schierata con triple taglia gambe a fil di sirena. Quando Repesa si decide a rimettere Pascolo al centro di una improbabile rimonta ottiene da Dada una risposta surreale: 11 punti in 4′, stuzzicati pure da un pressing a tutto campo che sembra sul punto di far deragliare i siciliani. Ma non succede. «Se avessimo vinto, non avremmo meritato», chiude elegantemente Repesa, in una serata, anche per lui, da dimenticare.
LE PAGELLE
IL MIGLIORE: MILENKO TEPIC 8 – Difende, intercetta, serve assist, legge con acume le situazioni in un Forum che lo ammira. Un piccolo Bignami della pallacanestro.
IVANOVIC 7,5 – Magari sparacchia un po’ (3/8) ma è rapido di gambe e di testa: chiude con 7 assist e 1 palla persa. Super.
DIENER 6 – Parte con una tripla delle sue, poi forza oltre misura (2/8) graziando Milano. Anche 4 assist e rimbalzi offensivi.
IANNUZZI 8,5 – Stordisce Macvan e McLean, domina per 30 minuti (15 punti e 8 rimbalzi).
DELAS 7 – Fatica a rimbalzo ma in post basso si fa beffe dei lunghi EA7. Lucido nel finale.
LAQUINTANA 6,5 – Nove minuti di buona qualità difensiva.
NICEVIC 6,5 – Tanto lavoro sporco, specie in difesa. A 40 anni è da applausi.
KIKOWSKI 8 – Un primo tempo da tiratore di razza. Non sbaglia nulla in transizione.
ARCHIE 7 – Al rientro va dosato. Si accende nel terzo periodo e la squadra ne beneficia.
ALL. DI CARLO 8 – Imbriglia Milano con la difesa, gestione del match impeccabile. Un esordio indimenticabile.