Giuseppe Lazzaro – Gazzetta del Sud
L’Mvp di gara-I, celebrato con tanti 9 in pagella da quotidiani e siti specializzati. Milenko Tepic, l’uomo abituato ai grandi obiettivi ed ai big-match, sa bene come si fa. Cominciano i playoff, la prima volta per lui in Italia, e si esibisce in una prestazione clamorosa al “Forum” di Assago. Il duttile serbo, capace di giocare in tutti i ruoli del quintetto tranne quello di centro, con 17 punti ha firmato il record personale in campionato, superando i 16 realizzati a Pesaro all’ultima giornata di andata. Contro Milano ha piazzato canestri determinanti come la tripla – delle tre messe a segno – che ha spezzato le gambe alla rimonta avversaria prima di quella di Ivanovic che scritto la parola fine in gara-1. Non solo punti pesanti, comunque. L’ex Panathinaikos ha sfiorato la perfezione sui due lati del campo, sempre attento e intelligente in tutte le situazioni tattiche. Ha portato palla con autorità, ha servito 7 assist con quello nel terzo quarto in contropiede che va ad incastonarsi tra le gemme più belle di tutta la stagione: recupero a metà campo, incredibile tunnel sotto le gambe dell’attonito Ricky Hickman, progressione e pallone servito dietro la schiena per il canestro del polacco Kikowski, arrivato a “rimorchio”. E lo stesso ex azzurro Riccardo Pittis, oggi commentatore per RaiSport e assist-man principe della storia dei playoff (con 255) ha applaudito in diretta l’azione sublime.
«È stata una grande partita -ha sottolineato ieri Tepic in un momento di pausa – Abbiamo giocato insieme molto bene, con fiducia e determinazione. Abbiamo dimostrato a tutta l’Italia del basket che possiamo competere anche contro Milano». –
Sei stato senza dubbi il migliore in assoluto. «Io Mvp? L’aspetto più importante è stato il nostro approccio e il modo in cui abbiamo interpretato il confronto. Abbiamo vinto da squadra vera e questo è il modo in cui io vedo la pallacanestro e nello specifico l’andamento di gara-1. E non è un caso che molti di noi abbiano disputato la migliore partita dell’anno». –
Cos’è cambiato sul parquet visto che il pronostico vi vedeva nettamente sconfitti contro la favorita per il bis-scudetto? «Non è cambiato niente. Siamo arrivati a Milano per godere dell’atmosfera dei playoff, per lottare e per giocarcela fino all’ultimo. Non dovevamo cadere nella trappola di dover vincere per forza e così è stato. L’Armani è la formazione più forte del campionato e vincere un’altra volta sarebbe una grande impresa. Non parliamo, quindi, di due… Probabilmente Milano si aspettava che fosse più facile affrontare l’Orlandina e nei prossimi incontri si presenteranno ancora più pronti. Il nostro prossimo compito è rispondere adeguatamente alle loro intenzioni di riscattarsi subito». –
A questo punto si può almeno sperare nel clamoroso exploit? «Penso che la nostra squadra per come ha giocato per tutto l’anno meriti molto e quindi martedì mi aspetto un’atmosfera fantastica. È sempre bello giocare in casa nostra, davanti ai nostri tifosi e di sicuro le due sfide con Milano al “PalaFantozzi” saranno speciali».