Paolo Cuomo – Gazzetta del Sud
Il pensiero stupendo è rimasto tale. Sognare è la cosa più bella della vita, proprio come aver immaginato per una notte che l’Orlandina fosse diventata all’improvviso una delle tante squadre di Eurolega che quest’anno hanno continuamente banchettato al Forum. Ma il replay ha avuto (era prevedibile) contorni differenti e ripetersi dopo il capolavoro di gara-1, ci avrebbe davvero fatto credere di vivere in “Alice nel paese delle meraviglie” o in “Biancaneve”. Invece la realtà si è presentata con la faccia di Hickman e Pascolo che non saranno il Lupo Cattivo o Capitan Uncino, ma di sicuro ci hanno svegliati. Ma non bruscamente e al termine di una partita che ha visto i paladini sempre a contatto ed a -3 all’inizio dell’ultimo quarto, nonostante un Archie in borghese per il problema al ginocchio (e si spera solo per precauzione), assenza che pesa ovviamente molto di più di quella dell’Mvp delle ultime due finali scudetto Rakim Sanders. Stavolta in casa Orlandina non ha funzionato la difesa che non ha retto l’onda d’urto di un’Armani spalle al muro, subendo quasi 100 punti. In attacco, invece, Di Carlo ha trovato le solite risposte, con l’aggiunta del ritrovato duo Berzins-Nicevic, preziosi per allungare le rotazioni in una serie che fa venire l’acquolina in bocca. Soprattutto il 41enne pivot, dopo una stagione tartassata, ha allontanato l’annunciato ritiro con più di un movimento da professore del basket che ha strappato l’applauso del Forum. Repesa, invece, ha cancellato la pressione ricevendo tanto un po’ da tutti. È partito con la spina dorsale Simon-Pascolo, mentre Cinciarini ha ripreso il comando della regia dopo i disastri di tre giorni fa. I quarti sono, dunque, in equilibrio -risultato impensabile – e la favola è pronta a ricominciare perché ora l’Orlandina giocherà due partite da “tutto esaurito” nel fortino del PalaFantozzi e in un’atmosfera magica. Basterà un’altra impresa (sembra facile a dirsi…) per portare la serie alla “bella”, un traguardo che a prescindere poi dal finale, sarebbe da considerare epico.