Claudio Argiri – Giornale di Sicilia
CAPO D’ORLANDO – Serviranno ancora più energia, cuore, entusiasmo e orgoglio a una Betaland che ha perso il servizio strappato a Milano ma, contando sul sostegno e il tifo dei 3 mila e 500 del«PalaFantozzi» conta di allungare a gara 5, in programma lunedì sera al «Forum», la serie più incerta dei quarti di finale dei play-off scudetto. L’EA7, che ha riconquistato il vantaggio del fattore campo, è in vantaggio 2-1 e può chiudere la serie già stasera, ancora a Capo d’Orlando con palla a due alle 20.30 (arbitri Seghetti, Martolini e Bartoli). Ad aspettare la vincente di EA7-Betaland c’è già Trento che ha sbancato Sassari 75-69 chiudendo con un secco 3-0. I paladini hanno dimostrato anche stavolta di non essere inferiori ai campioni d’Italia in carica e grandi favoriti per il bis. Ma in gara-3 ancor più che domenica ha inciso pesantemente l’assenza di Dominique Archie, ancora out dopo l’infortunio al ginocchio sinistro operato un mese fa di menisco, ma probabilmente di nuovo sul parquet nella gara da o la va o la spacca, con Ihring sacrificato tra gli 8 stranieri, sperando che Diener e Kikowski incidano più di martedì sera dove ci si è aggrappati a Ivanovic e Berzins. «Non ci arrendiamo e faremo di tutto per tornare a Milano – commenta coach Gennaro Di Carlo -. È stata una partita molto tosta e di grande intensità, a volte abbiamo giocato a specchio e il match è scappato nel terzo quarto quando non siamo riusciti ad opporre resistenza ai loro attacchi. Non abbiamo messo un’adeguata pressione sui loro portatori di palla, loro sono oggettivamente forti e non si può abbassare mai la guardia. I ragazzi, al di là di qualche errore, hanno dato tutto quello che dovevano dare e vanno sostenuti e va apprezzato il lavoro che hanno fatto. Bisogna calarsi subito per cercare di pareggiare la serie e abbiamo l’obbligo di giocarcela per andare a gara 5». «Di Archie e della sua assenza – continua Di Carlo – non voglio parlare per non sminuire il lavoro fatto dagli altri. Nei primi due quarti abbiamo dimostrato che ce la possiamo giocare, contro i primi della classe. Il gap accusato nel secondo tempo non è facile colmarlo, ci abbiamo provato anche con la zona ma senza risultato. Non ci arrendiamo ma ci troviamo di fronte ad una montagna tosta da scalare e cercheremo di inventarci qualcosa per gara 4. Adesso c’è da pensare qualcosa di diverso. E portare Milano a gara 5 sarebbe un’altra grande impresa».