Paolo Cuomo – Gazzetta del Sud
Come cantava Ornella Vanoni? Ecco, la musica è finita, gli amici (giocatori) se ne vanno, ma non è stata una inutile serata. L’Orlandina, dopo aver goduto per la storica vittoria in gara-1, si è arresa con orgoglio davanti al suo popolo contro la corazzata Milano. Che ha sofferto fino all’ultimo, fino a quando, rimontando dal -22, i biancazzurri hanno avuto anche il pallone per arrivare a-5. Poi è calato il sipario, stavolta definitivamente, su una stagione indimenticabile che ha regalato un’emozione dietro l’altra e una serie di traguardi strappa-applausi. Stavolta l’Orlandina non ha avuto tante possibilità di provarci e di sognare la “bella”, perché i campioni d’Italia sono partiti con feroce determinazione, mettendo subito le cose in chiaro. Difesa al limite, dominio sotto canestro con giochi “alto-basso” – sull’asse Raduljica-Pascolo – passandosi la palla come meglio non si può (alla fine gli assist saranno 20). Così, coach Di Carlo ha dovuto cominciare presto a rovistare nel suo cesto, alla ricerca delle toppe necessarie: ha ripreso ad abbassare il quintetto, ha riproposto la zona, ha spinto i suoi ad alzare i ritmi al massimo. Ma la concentrazione, le transizioni difensive e la fluidità in attacco dell’Armani hanno fatto la differenza per 23′ (34-56), scavando un solco. Poi è scattato un clic, perché non poteva finire così male, non era giusto e meritato. Ci ha pensato l’eroico Archie, tornato in extremis dall’infortunio, a dimostrare che, se fosse stato sempre presente ed al top per tutta la serie dei quarti, Milano avrebbe dovuto faticare ancora di più per ottenere la qualificazione alle semifinali. Il lungo americano su una gamba e mezza, ha trascinato anche Berzins, mettendo un po’ di paura ai biancorossi, che devono ringraziare ancora Macvan se sono riusciti a riprendere un vantaggio in doppia cifra ed a chiudere i conti sorridendo, immersi anche loro nella standing ovation del “PalaFantozzi” per la squadra delle meraviglie. Il grande cuore dell’Orlandina, aggrappata all’idea di tornare al Forum, è testimoniato dal coraggio mostrato a rimbalzo (46), soprattutto offensivo (17, il solo Iannuzzi 8). Ora, dopo le celebrazioni, si va in vacanza con un solo obiettivo: il nuovo palasport da 5000 posti che dovrà essere pronto, quantomeno, dall’autunno del 2018. ll futuro passa da qui.