Giuseppe Lazzaro – Gazzetta del Sud
CAPO D’ORLANDO. Era dai tempi della presidenza alla Regione Siciliana di Salvatore Cuffaro, nel primo triennio in Serie A, che i politici di spicco non si occupavano del fenomeno Orlandina Basket. L’allora governatore rendeva fattibile un contributo, sempre modesto ma era almeno qualcosa, venuto poi meno con le sue dimissioni. Adesso i playoff appena lasciati alle spalle con Milano hanno dirottato al “Pala Fantozzi” l’assessore regionale Anthony Barbagallo, i deputati regionali Nino Germana e Giuseppe Laccoto e, soprattutto, il sottosegretario alla Sanità, il palermitano Davide Faraone, che, nelle pubbliche dichiarazioni finite anche su you-tube, è andato oltre le consuete passerelle. Anche perché Capo d’Orlando, a livello di club, dopo la retrocessione del Palermo calcio in Serie B, rappresenta l’unica realtà siciliana in Serie A per la prossima stagione. «È importante per noi valorizzare questa realtà dell’Orlandina Basket – ha detto il sottosegretario del governo Gentiloni – perché è anche nazionale. Vedere un piccolo comune esprimere questa realtà a livello nazionale e con un impianto non all’altezza rispetto a quello che occorrerebbe, mi fa comprendere come gli sforzi che ci sono qui sono ancora più spinti ed hanno portato a risultati importanti. Pensiamo cosa significherebbe se queste realtà fossero sostenute. Credo che dobbiamo costruire per sostenere realtà importanti come questa anche per promuovere una bella idea di Sicilia». E in tempi in cui diventa prioritario, stando alle nuove normative pronte ad entrare in vigore, la realizzazione di un nuovo palasport, almeno da cinquemila posti, l’on. Faraone ha detto: «Devo dire che, in termini di strutture sportive, in Sicilia siamo molto indietro e anche quando è accaduto che ci siano state importanti manifestazioni sportive, per esempio le Universiadi (anno 1997 ndc), vennero realizzati impianti che poi si sono persi negli anni mentre altre realtà costruirono impianti che, addirittura, nel tempo si sono rafforzati. Noi dobbiamo recuperare questo “gap” che si è creato con il resto del Paese e, al tempo stesso intorno a realtà positive come Capo d’Orlando, costruire un volano per realizzare cose importanti. Il nuovo regolamento – ha concluso Faraone – impone di realizzare un impianto capace di contenere cinquemila persone, bisogna fare in fretta per realizzare il nuovo palasport». E non è un caso che l’on. Faraone sia stato ospite del sindaco Franco Ingrillì con il quale hanno visto la partita di gara-4 insieme all’on. Laccoto. In tema di individuazione di finanziamenti il primo cittadino si sta muovendo efficacemente e ottenere le risorse necessarie sarebbe un punto importante verso la realizzazione della nuova struttura anche se il project financing resta la pista più breve da percorrere, seppur poi l’azienda che lo porta in costruzione dovrà dividere la gestione dell’impianto o insieme alla società o al comune, proprio come accade nel nuovo “Pala Mangano” completato a Sant’Agata Militello.