Claudio Argiri – Giornale di Sicilia
CAPO D’ORLANDO – L’Orlandina basket 2017-2018, targata Betaland per la terza stagione di fila, riparte dalla famiglia Sindoni, dal presidente Ciccio Venza, dal coach Gennaro Di Carlo, dal preparatore atletico Salvatore Poma e dai giocatori sotto contratto, i giovani Mario Ihring e Vojislav Stojanovic (più Andrea Donda ed il 12° del vivaio), visto che il playmaker pugliese Tommaso Laquintana dovrebbe trovarsi una nuova sistemazione uscendo dal biennale che ancora ha. «È comunque tanta roba al 18 giugno», commenta alla sua maniera il tecnico casertano Di Carlo, mentre scende a mare con il primogenito Leonardo, tra una riunione operativa con il ds Giuseppe Sindoni ed una full immertion di video a studiare prospetti buoni per un roster che, giocoforza, sarà rivoltato come un calzino dal club biancazzurro. «La colpa è nostra – continua Gennaro Di Carlo – perchè quando fai un tipo di annata come quella appena trascorsa con ottavo posto, playoff e final eight di Coppa Italia, è normale che metti in vetrina i giocatori che poi in estate possono monetizzare le loro performances o, comunque, non vanno di certo a firmare a metà giugno salvo arrivino offerte irrinunciabili». E così è stato per l’ala-pivot Dominique Archie (in un primo tempo monitorato da Varese che, poi, gli ha preferito Okoye, ritornato da Udine) che ha firmato con il Bnei Herzliya, quinto club in Israele che ha anticipato la concorrenza assicurandosi un uomo franchigia che è stato il migliore giocatore paladino con 13.9 punti di media, 5,8 rimbalzi, e 1.1 assist e la sua assenza, in due delle quattro gare dei playoff giocate con Milano, si è parecchio sentita. Un’annata, la terza a Capo d’Orlando dopo quelle in Dna Gold nel 2013/14 e in Lega A nel 2014/15, anche travagliata tanto che l’ex Ostenda, pescato da Sindoni jr in Romania, ha subito due interventi chirurgici di pulizia alle ginocchia. Dunque la Betaland dovrà cercare un nuovo «4» titolare ed anche un cambio visto che Iannuzzi, utilizzabile anche da centro, è andato nell’ambiziosa Torino dove ha firmato un biennale con opzione per il terzo anno. Perso anche Ivanovic finito al Buducnost («Con lui sarei andato in guerra», commenta Di Carlo) sono ancora in stand by Delas e Tepic ma la sensazione è che la società orlandina dovrà riscrivere l’intero starting five. La Betaland si muove sul mercato prevalentemente italiano provando a completare lo staff tecnico dove ci sono tante ipotesi sul tappeto. I paladini restano in stand by sulla posizione di Michele Mian poiché l’esterno goriziano rimane la prima scelta anche se il giocatore potrebbe non lasciare Cremona dopo l’arrivo di Meo Sacchetti. Una possibile alternativa potrebbe essere Mirza Alibegovic se il 25enne tiratore sotto contratto per il 2017-18 con Torino farà spazio a un italiano importante nelle file dell’Auxilium. Possibile l’aggiunta al roster di Ryan Bucci che si stabilirà in Sicilia con la famiglia: il 35enne potrebbe completare il parco esterni della Betaland in alternativa al ritorno a Barcellona. Intanto lo staff tecnico potrebbe essere integrato da Kim Hughes: l’ex straniero di Milano, Roma, Reggio Calabria e Brescia, visto anche sulla panchina NBA dei Clippers come interim coach nel 2009-10, potrebbe arrivare con mansioni specifiche di sviluppo dei giovani. In bilico la posizione dell’ex capitano Sandro Nicevic, mentre niente dietrofront di Cremona che nonostante il mancato arrivo di Moretti e l’ingaggio di Meo Sacchetti, ha ufficializzato Flavio Fioretti come nuovo assistente fino al 2019, perdita pesante per la Betaland che fino ad un mese fa era certa della permanenza del mago della difesa.