L’applauso finale del PalaSikeliArchivi. Il cuore dimostrato per 45 minuti contro una delle squadre più forti del campionato (e non solo). Un’altra partita decisa da un dettaglio o due. Un’altra gara che ha dimostrato quanto la Betaland Capo d’Orlando tenga al traguardo della salvezza.
I paladini interpretano la partita nel modo più giusto contro un avversario di spessore tecnico, fisico, atletico e con un roster profondissimo, reagendo anche alla prima spallata (7-13 a 3’10 dalla prima sirena) con un parziale di 13-3 frutto di un grande lavoro difensivo, di un attacco che ha alimentato un Justin Knox ancora in grande spolvero e dalla tripla di Engin Atsur che ha permesso ai padroni di casa di chiudere a +4 al 10′.
La Sidigas mostra i propri muscoli e la propria qualità prendendo in mano la partita nel secondo quarto, costruendo a suon di triple e con il jumper di Bruno Fitipaldo un vantaggio in doppia cifra (27-37 a 3’22 dall’intervallo), che lieviterà fino al +13 nel terzo quarto (40-53 firmato Scrubb a 4’49 dall’ultima pausa).
Capo d’Orlando pero’ è sempre stata in partita, con la testa e con gli attributi: per questo la rimonta diventa possibile, perché un possesso dopo l’altro, una difesa dopo l’altra, i biancazzurri mordono gli ospiti e non li lasciano mai scappare definitivamente, nonostante alcuni potenziali colpi da k.o., come le triple di D’Ercole e Filloy per il +11 ospite (53-64 a 7’44 dalla fine).
Qui la Betaland offre il meglio di sé, accompagnata da un pubblico fantastico: un solo canestro dal campo concesso fino alla sirena finale, punti pesantissimi di Stojanovic (che sfiora di nuovo la tripla doppia, con 10 rimbalzi e 8 assist) e Likhodey, poi la giocata di Adam Smith che a 5 secondi dalla fine regala il pari.
E’ overtime, ogni errore pesa doppio: la Betaland continua a difendere con grandissima energia ma smarrisce la via del canestro: gli unici punti a segno sono di Stojanovic ma tra quelli del sorpasso (70-68) e la tripla pazzesca del -1 (73-74) passano quasi quattro minuti. A 28 secondi dalla fine arriva la quarta, chirurgica tripla di D’Ercole che, di fatto, chiude la partita.
“Sapevamo che sarebbe stata una sofferenza“, dirà Andrea Mazzon in sala stampa, ed è doloroso incassare un’altra sconfitta in casa in questo modo bruciante. Doloroso ma con la consapevolezza che la squadra è viva, eccome se lo è. Mancano tre giornate e rimane il vantaggio su Pesaro nello scontro diretto: andrà difeso fino alla fine, con lo spirito che questa squadra sta mostrando.
Betaland Capo d’Orlando – Sidigas Avellino 73-77 (20-16, 33-41, 48-56, 68-68)
Betaland Capo d’Orlando: Galipò Gio. ne, Smith 9 (3/8, 1/4), Faust 9 (2/2, 1/3, 2/2 tl), Atsur 11 (1/3, 3/7), Kulboka (0/2 da 3), Laganà ne, Likhodey 9 (3/5, 1/), Campani 3 (1/1, 1/2 tl), Galipò Gia. ne, Stojanovic 14 (5/9, 1/3, 1/3 tl), Knox 18 (9/15, 0/1 tl), Donda ne. All. Andrea Mazzon
Sidigas Avellino: Zerini 7 (2/4, 1/3), Wells 5 (1/2, 0/2, 3/4 tl), Fitipaldo 5 (1/3, 1/3), Sabatino ne, Lawal 7 (2/5, 0/1, 3/3 tl), Leunen 3 (1/1 da 3), Scrubb 8 (3/6, 0/2, 2/2 tl), Filloy 14 (1/3, 4/10), D’Ercole 13 (0/2, 4/6, 1/1 tl), Rich 6 (3/10, 0/5, 0/3 tl), Fesenko 9 (4/8, 1/2 tl), Parlato ne. All. Stefano Sacripanti