Si è svolta questa mattina, presso la sala Stampa “Daniele Di Noto” del PalaSikeliArchivi, la conferenza stampa di coach Marco Sodini in vista della trasferta contro la Givova Scafati, valevole per la 25a giornata del campionato di LNP Serie A2 Old Wild West. Palla a due prevista per domenica 17 marzo alle ore 18.00 al PalaMangano di Scafati.
«Per la prima volta nell’anno abbiamo vinto cinque partite di fila. Ci è piaciuto moltissimo lo spirito della squadra e quello del pubblico che è venuto a vederci do menica con Rieti.
Siamo chiamati ad una conferma su un campo difficilissimo, dov’è complicato conquistare due punti.
Scafati è una squadra che viene da 6 vittorie nelle ultime 8 partite. Nell’ultima gara giocata era assente Goodwin, che recupererà per domenica. Sono una squadra profonda, è una formazione diversa da quelle che di solito costruisce Lino Lardo, di cui sono stato assistente, ma come saprete la stagione l’aveva cominciata Calvani. Lardo è bravissimo a rompere il ritmo delle squadre che normalmente giocano bene.
Tommasini non credo che sarà della partita, Thomas sarà il sorvegliato speciale, Ammannato giocatore di categoria ormai da tanti anni, ala pivot con solidità ed esperienza. Marco Passerà ha fatto la preseason con noi, sono contento che stia giocando molto bene. Tavernari uscendo dalla panchina in posizione di quattro è un tiratore micidiale. Completa Pavicevic, anche lui volto noto a Capo d’Orlando.
Tirano molto più da due che da tre. Non dobbiamo farli correre. Dobbiamo avere una consistenza come nelle ultime partite, la serenità di proseguire nel piano gara anche quando le cose non vanno bene. Tutti si giocano qualcosa, Scafati vuole entrare nei playoff. Vogliamo giocare per il massimo obiettivo possibile, che è la prima posizione, oppure i playoff da seconda classificata.
Oggi ho portato un dipinto di Paul Gauguin dal titolo: “Da dove veniamo, chi siamo, dove andiamo”.
Questo quadro dà l’idea del viaggio. Questo è un momento in cui noi dobbiamo ricordarci da dove siamo partiti. Dobbiamo ricordarci da dove veniamo per non sprecare tutto, però dobbiamo sapere anche chi siamo oggi e dobbiamo sapere dove vogliamo andare. Poter competere per vincere non è il passo definitivo per farlo, quello definitivo è farlo davvero.
Adesso stiamo recuperando le persone che ci stavano intorno e che prima erano scettiche, in qualche maniera giustificabile, non dobbiamo commettere l’errore di pensare che il viaggio sia finito. Il viaggio è ancora in corso d’opera, c’è una strada da percorrere, non è ancora il momento di fermarsi.
Sicuramente c’è ancora margine di miglioramento. Quello che mi piace di questa squadra è che i giocatori siano un bel gruppo insieme, dentro e fuori dal campo. Buona parte di questa serenità è data dall’ambiente Capo d’Orlando, che gli consente di dare il massimo in campo e anche di accettare la pressione che c’è in un momento come questo.»