Matteo Marrello – Gazzetta di Reggio
REGGIO EMILIA. Reggio Emilia e Capo d’Orlando. Latitudini e storie diverse, ma entrambe restano nel cuore e nella mente di uno dei giocatori più rappresentativi non solo dei due club, ma della pallacanestro Italiana, il doppio ex Gianluca Basile.
Che partita si aspetta di vedere a Rimini?
«Sicuramente punto a punto. Reggio dovrà verificare l’impatto di Aradori dopo l’infortunio, Kaukenas sta tornando a buoni livelli, ma di fronte si troverà una squadra tosta. Sarà una gara tra due squadre che amano giocare la palla».
Quali sono i punti di forza dei due club?
«Reggio è cambiata tantissimo rispetto a quando vi giocavo io. Ora con Landi è solida e ambiziosa. Capo d’Orlando sta crescendo e quest’anno ha costruito una squadra di quelle come piacciono a me con giocatori che si sacrificano e amano giocare insieme».
Cosa le hanno lasciato queste due esperienze a livello umano?
«A Reggio Emilia ho imparato come si fa a vivere. È stata la prima esperienza lontano da casa. Capo d’Orlando è stata ed è una scelta di vita. Per me che sono del sud è stato un riavvicinamento a casa, poi adoro il mare per cui non ho avuto dubbi».
Il presidente Sindoni l’aveva invitata ad infilare di nuovo le scarpette per la Final 8.
«A Rimini ci sarò, ma da spettatore. Il presidente ci ha provato (ride, ndr), ma la cosa avrebbe richiesto una preparazione fisica adeguata. Oggi non si può pensare di giocare senza essere preparati».
A tal proposito cosa pensa del ritorno di Kaukenas?
«Mi ha stupito. Non pensavo si ritirasse dopo il rendimento avuto nelle finali scudetto. Probabilmente una volta smaltita la stanchezza si è sentito ancora in grado di aiutare Reggio, così è stato riaccolto a braccia aperte».
Oggi vede un giocatore che le assomiglia in serie A?
«Amedeo Della Valle, lui è addirittura più avanti di 6-7 anni rispetto a quando io avevo la sua età».
Lei per chi tiferà?
«Reggio l’ho nel cuore non posso negarlo, ma avendo fatto la scelta di vivere a Capo d’Orlando e avendovi giocato fino allo scorso anno, è come se fossi uno di loro».
Chi vincerà la coppa?
«Milano è senza dubbio la favorita con un roster molto lungo e tanto talento a disposizione. Pero l’Eurolega di quest’anno porta via tante energie. Dovranno controllare anche l’emotività».